Assegno unico, chi ha diritto alle maggiorazioni: i casi

L’Assegno unico è praticamente per tutti ma la legge prevede quote maggiori in base ad alcuni requisiti: quali sono

assegno unico
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Da marzo milioni di cittadini stanno ricevendo i primi soldi per l’Assegno unico, la misura che sostiene chi ha figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Si tratta certamente della grande novità fiscale dell’anno poiché riguarda davvero tutti.

Non ci sono infatti limiti di reddito e il contributo – che va a integrare diversi aiuti previsti precedentemente, motivo per cui l’assegno si chiama “unico” – non viene erogato neanche in base all’Isee.

Ovviamente se l’Indicatore economico è basso, più saranno alte le agevolazioni ma può anche non essere allegato alla domanda. In questi casi viene dato il minimo, 50 euro al mese.

È previsto anche per i percettori del Reddito di Cittadinanza (che avranno anche il bonus una tantum di 200 euro) e per alcune famiglie ci sono anche delle maggiorazioni.

Assegno unico, in quali casi arriveranno più soldi

È previsto un aumento per ciascun figlio successivo al secondo ed è pari a 85 euro per l’importo mensile. Ricordiamo che l’Assegno spetta in pieno per un Isee pari o inferiore ai 15mila euro che si riduce fino a 15 euro se l’Isee supera i 40mila euro.

Le maggiorazioni sono previste anche in caso di figli con disabilità. 105 euro al mese se non è autosufficiente, 95 euro mensili in caso di disabilità grave e 85 euro se la disabilità viene considerata di livello medio. 20 euro in più anche se ad avere meno di 21 anni è la madre. Maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari composti da 4 o più figli ed è di importo pari a 100 euro mensili.

Nel caso in cui entrambi i genitori abbiamo uno stipendio da lavoro dipendente, per ogni figlio sono previsti 30 euro in più. E ancora, maggiorazione anche per i redditi che sono assimilati al lavoro dipendente, da pensione, da lavoro autonomo o d’impresa così come quelli derivanti da prestazioni sportive professionistiche non occasionali.

Nel caso fosse prevista l’integrazione con il Reddito di Cittadinanza, è necessario presentare apposita autocertificazione tramite il modello Rdc-Com/AU. In esso, per ottenere le maggiorazioni, bisogna dichiarare la persistenza di alcuni requisiti, ossia che entrambi i genitori hanno un reddito da dipendente e che si ha diritto alla maggiorazione poiché l’Isee del nucleo familiare non è superiore ai 25mila euro.

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