Assegno Unico, cambia l’Isee? Le ipotesi allo studio

Assegno Unico erogato in base all’Isee ma l’Indicatore viene messo in discussione perché non equo. Potrebbe essere modificato

Assegno Unico
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Qualcosa di nuovo che si vuole già svecchiare. In pratica è questo l’Assegno Unico, la novità introdotta nel 2022 e che ha marzo è entrata effettivamente in funzione con i primi pagamenti. Sono milioni le famiglie che hanno accesso, tutte quelle che hanno figli a carico dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni.

La legge, ricordiamolo, prevede che chi ha un Isee di massimo 15mila euro ha diritto ad avere 175 euro mensili a figli. L’importo cala man mano che aumenta l’Isee, fino ad arrivare a 50 euro al mese per chi ha un Isee di 40mila euro.

Proprio lo strumento dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è messa in discussione. La prima volta è stato fatto in occasione degli Stati Generali della Natalità e a lanciare il sasso era stato il segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta.

Il problema non sarebbe tanto il fatto che si utilizza l’Isee come strumento in base al quale viene elargito il bonus, ma sarebbe l’Indicatore stesso che dovrebbe essere cambiato perché non garantirebbe equità. Ricordiamo che il documento tiene conto del reddito, del patrimonio e dei carichi familiari ma avrebbe dato ad alcune famiglie meno rispetto al sistema esistente precedentemente al Bonus con gli Anf e detrazioni.

Assegno unico, Isee com’è fatto adesso è uno strumento equo?

Dunque come potrebbe cambiare l’Indicatore? Si potrebbe pensare a un Isee di prestazione, cioè calcolato con parametri modificati solo per chi chiede l’Assegno unico, come si fa ad esempio per le tasse universitarie. Da rivedere soprattutto la parte che riguarda i figli perché quando se ne fanno altri, l’Indicatore non cala di molto e resta comuque alto.

Altro aspetto da considerare è quello della prima casa perché i valori sono molto diversi se si ha un immobile di proprietà con mutuo, senza, o in affitto. Altra questione importante sono i risparmi, le cifre messe da parte probabilmente per il futuro dei figli, considerati come ricchezza.

Se si vuole riformare l’Isee per dare Assegni unici più corposi, forse basterebbe cambiare gli importi mensili in base all’Indicatore, ma sembra necessario modificarlo anche per avere altri benefici, provando a dare la possibilità a famiglie meno indigenti di avere più agevolazioni, senza il “peso” della casa dove si vive che non produce reddito e dei soldi messi da parte per l’avvenire.

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