Bonus 200€, “non risolve il problema”: il governo Draghi sotto attacco

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha commentato con toni duri il cosiddetto bonus 200€ introdotto dal Governo.

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ANSA/ETTORE FERRARI

Una somma esigua che di certo non potrà lenire le sofferenze economiche degli italiani, considerato che è paragonabile al costo di una bolletta. Questo il duro commento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in ordine al bonus 200€ che il Governo ha istituito in favore di un’ampia platea di cittadini. Trattandosi di un’erogazione una tantum, purtroppo è evidente che il giovamento sarà ben poco.

Bonus 200€, il duro attacco alla misura del presidente di Confindustria Carlo Bonomi

Bonus 200 euro attacco Confindustria
(martaposemuckel – Pixabay)

A margine del suo intervento al Festival dell’Economia di Trento organizzato dalla Provincia Autonoma e dal Gruppo 24 Ore, Carlo Bonomi– Presidente di Confindustria- ha espresso il proprio parere sul tanto discusso bonus 200€.

Non è con questa somma – ha affermato stando a quanto riferisce l’Ansache si risolve il problema, perché con una bolletta sono già finiti“. Per Bonomi servirebbe, invece, andare ad intervenire sul costo del lavoro il quale andrebbe diminuito. Così facendo si potrebbe davvero rimpinguare le tasche degli italiani. Non è nulla di utopico, considerato che le risorse ci sarebbero. “Non fosse altro che questo Paese paga mille miliardi di spesa pubblica” ha proseguito il Presidente di Confindustria.

Un messaggio è stato lanciato poi al ministro del Lavoro Andrea Orlando, il presidente dell’organizzazione ha spiegato come ancora non abbia sentito una proposta concreta da parte del titolare del dicastero aggiungendo che quando questo avverrà sarà pronto ad accettarla e firmarla.

Un guanto di sfida lanciato proprio all’alba di una dichiarazione di Orlando che aveva puntato il dito contro gli industriali. Ma Bonomi non è stato l’unico ad esprimersi sul bonus. Anche Landini – segretario della CGIL– ha manifestato le sue perplessità. Una buona misura certo, ma a suo avviso servirebbe decisamente qualcosa di più in un frangente come questo. Ad esempio, l’erogazione di un intero stipendio considerati i prezzi dei beni al consumo in continua ascesa.

Il Segretario della Cgil, scrivono i colleghi dell’Ansa, si è detto anche pronto a sottoscrivere accordi che vadano a rivedere in aumento le retribuzioni dei lavoratori italiani.

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