Bancomat, non è possibile prelevare quanto si vuole: occhio al Fisco

Il bancomat e i prelievi effettuati sono uno strumento per i controlli fiscali: vediamo come

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(foto Instagram)

Il bancomat nasce nel 1983 come carta di debito destinata ad operare sul circuito bancomat. Era a banda magnetica e effettuava servizi di prelievo di contanti presso gli sportelli ATM  di qualsiasi banca su tutto il territorio nazionale. E’ un sistema di prelievo automatico di denaro contante dal proprio conto corrente bancario o postale. In qualsiasi orario e in qualsiasi luogo. Bancomat in realtà è il nome di uno specifico circuito che è divenuto il più conosciuto. Lo strumento è invece la carta di debito e può operare su diversi circuiti internazionali.

Il prelievo bancomat è un’operazione ormai consueta per ognuno di noi. Ma l’operazione di prelievo di contanti diventa per sua natura è uno specchio della nostra situazione finanziaria. Il numero dei prelievi sia in difetto che in eccesso può essere indicativo rispetto allo stile di vita del contribuente. Nella situazione attuale dove il digitale impera, i controlli possono essere effettuati incrociando i dati degli utenti. Le attività confrontate possono generare anomalie suscettibili di controlli. E i nostri movimenti sui prelievi bancomat è una di quella attività che il Fisco tiene sotto controllo.

Bancomat: il numero dei prelievi sotto l’occhio del fisco

Per contrastare l’evasione fiscale e i pagamenti irregolari il Governo ha messo in atto nuove regole per l’uso del bancomat. Il prelievo dei contanti è tenuto sotto controllo poichè indicativo rispetto allo stile di vita del contribuente. E il numero delle operazioni effettuate è sintomatico della nostra situazione finanziaria mettendola sotto i riflettori fiscali.

I casi sospetti sono due: prelievi eccessivi e ravvicinati così come prelievi troppo esigui rispetto alla disponibilità sul conto corrente. Dai controlli sulle attività di prelievo il Fisco può verificare attentamente le effettive disponibilità rispetto al reddito dichiarato. Le autorità preposte alla vigilanza potranno effettuare una nuova serie di controlli anche per quanto concerne l’uso della carta di debito.

L’incrocio dei dati è alla base dei controlli fiscali. E L’Agenzia delle Entrate avrà la possibilità di utilizzare il nuovo strumento informatico chiamato superanagrafe dei conti correnti. Grazie a questo strumento sarà possibile sapere ogni cosa relativamente ai conti correnti, al bancomat e alle carte di credito. Monitorare i movimenti bancari dei contribuenti permetterà di rilevare i comportamenti anomali. E i controlli saranno a trecentosessanta gradi.

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