Pagamenti con Pos, cosa controllare prima di procedere con l’operazione

I pagamenti con i Pos sono sempre più diffusi e dal 1 luglio c’è l’obbligo ma attenzione al dettaglio: cosa bisogna fare

Pagamenti Pos
AnsaFoto

C’è paga sempre con il Pos (lo strumento per le carte) per principio e chi per comodità. Tra i primi ci sono i cittadini che stufi dei commercianti che vogliono fare i furbetti, non registrano la vendita con lo scontrino per evitare di pagare la tassa. Nella seconda categoria di utilizzatori, rientrano i cittadini che trovano molto più comodo avere in tasca la carta e non le banconote.

C’è anche il fattore sicurezza perché in caso di furto si può bloccare l’uso della carta e impredire che qualche malintenzionato possa usare i soldi. Ma non mancano le resistenza all’uso del Pos, anche se il tempo è ormai scaduto.

Dal 1 luglio tutte le attività che hanno rapporti con il pubblico (commercianti, liberi professionisti), sono obbligati ad avere lo strumento che serve per pagare con le carte, che si tratti dalla vendita di un bene o di un servizio. Chi non ha ancora il Pos può usufruire delle avegolazioni create dal governo.

Pagamenti con Pos, occhi aperti su due cose

Quando si paga con la carta, al di sotto di alcune cifre basta poggiarla sul dispositivo elettronico (usando dunque la funzione del contact-less), mentre al di sopra è necessario inserire il Pin e qui bisogna prestare la massima attenzione.

Innazitutto quando bisogna digitare il codice, è importante coprire con l’altra mano. Non si può mai sapere se nei paraggi ci siano occhi indiscreti. Seconda cosa da verificare è l’importo. Quando si procede al pagamento elettronico, chi immette quanto dobbiamo pagare è il commerciante. Può succedere – magari anche in buona fede – che sbagli a digitare la cifra. Dunque, prima di inserire il Pin o poggiare la carta, dobbiamo assicurarci che la cifra che transiterà dal nostro conto a quella dell’esercente sia corretta.

Il Pin lo digitiamo anche allo sportello della banca o della posta per effettuiamo un prelievo. Anche in questo caso è un bene se prendiamo l’abitudine di coprere con la mano il Pin che digitiamo. Non possiamo sapere se i truffatori hanno installato una mini-telecameta che riprende tutto.

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