Poste Italiane, bancomat in scadenza ma si nasconde una brutta sorpresa

Poste Italiane, se il bancomat è in scadenza puoi rimanere vittima di una truffa. Cos’è successo ad altre persone

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Chi è titolare di una carta bancomat Bancoposta deve prestare particolare attenzione. Come riporta Il Tirreno, varie persone si sono rivolte allo sportello della Confconsumatori di Massa-Carrara e di Forte dei Marmi per chiedere assistenza dopo essere rimaste vittime di una truffa. Il metodo del raggiro non è nuovo ma purtroppo è ancora efficace e i truffatori sono riusciti a svuotare il conco corrente.

Il quotidiano riporta la storia raccontata dall’avvocato Francesca Galloni. Un anziano aveva il proprio bancomat prossimo alla scadenza e aveva ricevuto una telefonata sul numero di rete fissa. La persona dall’altra parte della cornetta si era presentata come un operatore del Servizio Antifrode delle Poste Italiane addetto alla gestione delle carte di pagamento e aveva chiedo i dati personali per attivare la nuova carta.

Circa sette giorni dopo aver comunicato il proprio Pin così come richiesto nel corso della telefonata, recandosi a uno sportello per un’operazione di prelievo, non era riuscito nel suo intendo. Chiedendo spiegazioni all’ufficio, aveva scoperto che erano state compiute cinque operazioni che in totale avevano sottratto 24mila euro con la nuova carta, mai consegnata al cliente e in quel momento in mano a persone ignote.

Poste Italiane, bancomat scaduto oggetto di truffa: come comportarsi

Una delle operazioni fraudolente era un postagiro e ciò significa che non c’è stato controllo dell’identità della persona che l’ha effettuato. È sulla base di ciò che la Confconsumatori ha reclamato a Poste “la grave responsabilità e negligenza“. Si è consentito che persone terze entrassero in possesso della carta con conoscenza dei dati della vittima della truffa. Tutto ciò, dice l’organizzazione, induce “a ritenere che il suo interlocutore fosse effettivamente un addetto delle Poste“.

Si ribadisce ancora il consiglio di non fornire mai i dati sensibili a nessuno, né per telefono né in nessun altro modo, soprattutto il Pin. I truffatori usano metodi simili anche con altri enti come le banche o l’Inps e tutte, soprattutto Poste Italiane, comunicano via posta.

Se qualcuno dovesse ricevere una telefonata del genere, oltre a non comunicare nulla deve immediatamente informare Poste recandosi in un ufficio. Altro consiglio è controllare periodicamente la carta, il saldo e i movimenti. Oltre a rivolgersi alle associazioni di consumatori e alle forze dell’ordine.

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