Risparmio idrico, anche Milano è corsa ai ripari: cosa fare in città

Risparmio idrico, nel capoluogo lombardo i provvedimenti per non sprecare acqua: qual è la situazione al Nord Italia

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Risparmio idrico e limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile durante il periodo di siccità è l’ordinanza che il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha firmato lo scorso 25 giugno scorso. Ora al testo c’è una modifica. Confermato il divieto di prelievo d’acqua per innaffiare piante, arbusti, giardini e prati (escluso dalle 22 alle 8 per evitare l’evapotraspirazione). Non ci sono limitazioni oer gli impianti a goccia e le attività delle autobotti per l’innaffiatura 24 ore su 24 degli alberi e le aree verdi che non sono dotati di impianti di irrigazione.

È stato confermato anche il divieto di riempimento di fontane ornamentali, delle vasche da giardino e le piscine su aree private. Eccezione per fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine che invece hanno il ricircolo dell’acqua.

Sempre consentito bagnare i campi sportivi, ovviamente con attenzione e senza precare troppo. Possono continuare anche ad essere innaffiati alberi e arbusti impiantati da meno di 3 anni e gli orti didattici e verde curato da Associazioni e Patti di collaborazione. Ma tra le attenzioni maggiore c’è la collaborazione dei cittadini. Ognuno deve cercare di avere un comportamente rispettoso dell’ambiente e dell’acqua che manca, considerando anche la settimana che sta per arrivare.

Risparmio idrico, manca l’acqua e l’agricoltura è a rischio

L’Italia sarà investita da una nuova e più pesante ondata di caldo e la temperatura media nelle grandi città può essere anche di 42 gradi. I cittadini pertanto sono chiamati a usare l’acqua per il minimo indispensabile, per questioni igienico sanitarie, cercando di evitare anche il minomo spreco.

Da settimane vasti territori della Pianura padana stanno vivendo una situazione complicata. Molti sindaci dal Reggiano, del Modenese e di altre province emiliane e romagnole, hanno adottato provvedimenti per molti versi inediti. È proibito usare l’acqua potabile per lavare l’acqua o innaffiare le piante.

Di conseguenza, l’emergenza è anche alimentare. Olio, ortaggi, frutta e riso avranno gravi ripercussioni sulle produzioni e probabilmente ci saranno rincari (tanto per cambiare) dei costi al consumo. Tra i più colpiti, gli agricoltori della zona del Ferrarese del Delta del Po ma anche del Friuli Venezia Giulia. Particolarmente a rischio nel Nord Est la coltivazione dell’olio con le piante che soffrono le alte temperature.

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