Taglio Iva e bonus 200 euro: il regalo di Draghi prima dell’addio

Taglio Iva e bonus 200 euro, il governo ormai con poche funzioni prova comunque a fronteggiare la crisi inflazionistica

inflazione INTERNA
Scontrino fiscale (Foto Twitter)

Come sappiamo ormai il governo Draghi, dopo le dimissioni, resta in carica solo per gli affari correnti. I partiti che hanno composto la maggioranza (e non solo) premono però affinché vengano erogate le agevolazioni ai cittadini in vista degli aumenti dell’autunno, da inserire nel nuovo Decreto aiuti. Non dovrebbe essere però l’unico intervento. Questo si somma alla proroga del taglio delle bollette e agli aiuti alle imprese energivore.

Si discute anche su un taglio dell’Iva sui beni di largo consumo, anche se potrebbe essere un’alternativa al bonus 200 euro. Difficile infatti realizzare entrambi gli interventi, anche se pare complicato già uno solo perché bisogna reperire i fondi. Non si può ricorrere allo scostamento di bilancio perché le Camere sono state sciolte con il decreto del Presidente della Repubblica. Il governo può continuare a lavorare solo per gli affari correnti.

L’eventuale nuovo bonus 200 euro andrebbe a riprendere quello che si sta erogando in questi mesi. A luglio ne hanno beneficiato i pensionati e chi lo stipendio di questo mese lo prenderà ad agosto, si troverà l’accredito maggiorato, così come i percettori del Reddito di cittadinanza e titolari della Naspi. Anche in questo caso il limite è per chi guadagna massimo 35mila euro all’anno.

Per quanto riguarda il taglio dell’Iva il piano era stato studiato dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta assieme al titolare dell’Economia Daniele Franco. Si tratterebbe di abbassare o azzerare l’Imposta sul Valore Aggiunto che si paga su tutti i prodotti di prima necessità.

Taglio Iva e bonus 200 euro: i costi

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Il taglio quindi andrebbe a favore di tutti e non solo di alcune categorie come il bonus 200 euro perché sarebbe applicato a tutti in modo indiscriminato. In questo modo si sosterrebbe comunque di più chi ha redditi medio-bassi perché sta subendo di più l’aumento dei prezzi.

Oggi l’aliquota Iva su beni e servizi di largo consumo è al 22% e non sono ancora noti quali prodotti rientrerebbero nella categoria dell’Imposta scontata. Presumibilmente, si tratterebbe di beni alimentari di prima necessità e prodotti per l’igiene personale.

Ma quanti e quali sono i soldi a disposizione per questi interventi? Prima che il governo cadesse si parlava di 10-13 miliardi di euro, a cui si poteva arrivare anche grazie al prelievo sugli extraprofitti. Il bonus 200 euro è costato nella prima tranche solo 6,8 miliardi.

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