Tetto sui contanti, la multa è pesante se non fai attenzione

Tetto sui contanti, se si infrange la legge le conseguenze possono essere molto pesanti, C’è un limite di soldi conservati a casa?

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Gli ultimi governi hanno dichiarato guerra ai soldi contanti. È troppo alta l’evasione fiscale nel nostro paese ed è molto pericoloso un altro fenomeno conseguente ad esso, il riciclaggio di denaro. Gli affari illeciti infatti si verificano con la cartamoneta e per tale motivo si cerca di ridurre la diffusione il più possibile.

A partire del primo esecutivo di Giuseppe Conte sono stati messi diversi strumenti in campo, dal Cashback (abolito da Draghi) alla Lotteria degli scontrini. Questa dovrebbe anche cambiare, è prevista una riforma ma con il governo dimissionario è probabile che se ne parlerà nella nuova legislatura.

Ultima mossa è stata quella in vigore da meno di un mese. Dal 30 giugno 2022 i commercianti e i professionisti non possono rifiutare di accettare il pagamento con la carta, se un proprio cliente preferisce questo metodo. La misura ha creato qualche malumore e non è mancata la disinformazione.

In tanti hanno protestato contro “l’obbligo per il pagamento con la carta”, ma non si tratta di ciò. C’è l’obbligo per chi vende prodotti o servizi di accettare, ma si può sempre pagare con i contanti, rispettando il tetto.

Tetto sui contanti, cosa dice la legge

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In Italia infatti tutti gli acquisti al di sotto dei 2mila euro (1.999,99 euro per la precisione), possono avvenire in contanti, ovviamente avendo in cambio una ricevuta che attesti il passaggio di denaro. In caso di violazione con superamento del tetto imposto, si può incorrere in una multa da 2mila a 50mila euro, sia per chi paga che per chi riceve i soldi.

Dunque fino a quanto contante possiamo conservare? Su questo punto una legge in merito non c’è. Basti pensare che ogni banca ha delle proprie regole sulla cifra massima che si può prelevare. Dunque anche chi ha un conto di decide di migliaia di euro può ogni giorno ritirare soldi.

Nulla lo vieta ma queste operazioni ovviamente attraggono il Fisco e l’Agenzia delle Entrate potrebbe fare dei controlli. Se sono soldi in giacenza da molto tempo e la forza economica dell’intestatario non è molto grande, è chiaro che si possa pensare che un’immissione di molto soldi in contanti nel mercato possa essere all’origine di qualche attività illegale.

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