Se sei in affitto, risparmi fino a 500 euro: chiedi al tuo commercialista

Affitto, è possibile recuperare un bel po’ di soldi per chi ogni mese deve pagare per avere un tetto sulla testa

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Vivere in una casa di proprietà è il sogno che hanno molti giovani e non, anche con un mutuo. In tanti pensano che è meglio sborsare soldi alla banca ogni mese che pagare un affitto: dopo decenni, infatti, si è legittimi proprietari dell’appartamento. Con il fitto, invece, non è così, ma purtroppo non tutti possono permettersi di ottenere un prestito dalla banca o comprarla direttamente.

Ci sono però dei piccoli vantaggi che si possono sfruttare quando si è affittuario. La detrazione varia in funzione del reddito e del contratto sottoscritto. Ma quali i principali recuperi che si possono ottenere? Se il reddito non supera i 15.493,71 euro, si recuperano 300 euro. Il recupero si dimezza a 150 se il reddito è maggiore, tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro.

Varie diversificazioni per chi si è trasferito per motivi di lavoro o per studi. In caso di lavoratori il recupero d’imposta è pari a 991,60 euro per chi rientra nella prima succitata fascia di reddito. Nella seconda invece è di 495,80 euro.

Per quanto riguarda l’affitto parte di giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni il cui reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, anche in questo caso la detrazione 991,60 euro. Se l’affitto annuo è più alto, si recupera il 20% del canone purché siresti nel tetto massimo di 2.000 euro per detrazione.

Affitto, sgravio: come fare

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Per ottenere lo sgravio bisogna riempire dei riquadri del Modello 730 per la Dichiarazione dei Redditi. Nell specifico il quadro E, rigo E72, dove si indica il pagamento dell’affitto in caso di trasferimento lavoro. Nel rigo E71, invece, nella colonna 1 va messo il codice corrispondente alla condizione, ossia: 1, se si tratta di abitazione principale 2 per i contratti a canone convenzionale e 3 per l’affitto ai giovani tra i 20 e i 31 anni.

Vediamo in particolare la detrazione che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno cambiato residenza per lavoro nei 3 anni precedenti a quello in cui chiedono la detrazione.

Ci sono dei requisiti di rispettare. Il nuovo Comune di residenza deve essere distante dal vecchio di almeno 100 chilometri e fuori regione. Il contratto di locazione deve essere di un immobile utilizzato come abitazione principale. Se è cointestato, la detrazione è divisa tra i due intestatari. Se sussiste un caso particolare di tre persone intestatarie di cui due hanno un lavoro da dipendente, a destrazione spetta a loro due per il 50%.

È fondamentale conservare alcuni documenti: il contratto di locazione registrato presso l’Agenzia delle Entrate e il contratto di lavoro con la Certificazione unica che attesta comunque il lavoro dipendente. Infine l’autocertificazione nella quale si attesti che l’immobile è utilizzato come abitazione principale e il rispetto delle altre condizioni.

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