Decreto Aiuti: pronti a guadagnare più soldi entro fine anno

Il Decreto Aiuti farà sorridere a milioni di italiani: cosa prevede la nuova legge sulla quale lavora il governo

Il premier Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Foto ANSA)

Nonostante la fine anticipata della legislatura, il governo guidato da Mario Draghi è al lavoro per portare a termine importanti interventi di natura economica. La crisi inflazionistica non dà tregua. A giugno l’Istat ha rilevato il dato all’8% e per l’autunno le previsioni non sono delle migliori. Gas e energia elettrica potrebbero costare sempre di più a causa degli effetti della guerra in Ucraina.

Con il Decreto aiuti bis alcune categorie beneficeranno di stipendi più corposi da agosto a dicembre. L’obiettivo è di alzare il potere d’acquisto che nell’ultimo anno, anche per via del caro-bollette e del carburante, si è ridotto tantissimo. A tal proposito, fino al 21 agosto è in vigore il decreto che taglia le accise sul carburante di 30 centesimi per ogni litro.

L’aspetto più importante del nuovo Decreto è il rinnovo del bonus 200 euro. Non si ha ancora certezza se sarà totalmente uguale al primo, ma la falsariga dovrebbe essere la stessa. Non è escluso per che questa volta possa essere data priorità a chi nel primo intervento ancora non ha beneficiato di nulla come i lavoratori autonomi e professionisti titolari di Partita Iva.

Decreto Aiuti, cosa prevede

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Nel primo intervento tutti, entro la soglia di reddito, hanno ottenuto 200 euro. Nel prossimo, invece, potrebbero esserci degli scaglioni. Chi ha un reddito più alto ottiene una determinata cifra, chi più basso i 200 euro pieni. I contributi potrebbero partire da 50 euro.

Per il Decreto aiuti bis si lavora anche per il taglio al cuneo fiscale (le tasse sul lavoro) in modo da aumentare gli stipendi in busta paga. Una soluzione che potrebbe portare 70-80 euro in più su ogni stipendio.

Altra questione importante che potrebbe prendere sempre più spazio mediaticamente e politicamente, è il salario minimo di 9 euro lordi all’ora. Oltre al problema del reperimento dei fondi, bisogna considerare anche il tempo a disposizione.

Ciò che non farà il governo Draghi, spetterà all’esecutivo frutto del nuovo Parlamento che sarà eletto il 25 settembre, ammesso che si trovi subito una nuova maggioranza. L’esecutivo che verrà, dovrà innanzitutto realizzare la Legge di Bilancio per il 2023.

 

Impostazioni privacy