Allarme sicurezza per POS e Sportelli ATM: malware in agguato

Allarme sicurezza per POS, c’è il rischio che possiamo ritrovarci senza un soldi sul nostro conto corrente: come agiscono i truffatori

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La pandemia non ha portato solo morte e profonda crisi economica. Per uscire abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini, si è trattato quindi di un cambio mentale epocale. Ciò significa che c’è stato anche qualcosa di buono. Durante i vari lockdown erano calati significativamente gli attacchi a dispositivi POS e Bancomat da cui prelevare contante.

Nel 2019 erano stati registrati circa 8mila attacchi di questo tipo, l’anno successivo 5mila. Ciò è stato causato dal fatto che i movimenti erano quasi azzerati, i negozi chiusi, qualcuno purtroppo è rimasto senza stipendio e i criminali informatici hanno virato su altre rotte. Con il quasi ritorno alla normalità, la direzione presa è stata quella di prima.

A lanciare l’allarme è l’agenzia di sicurezza russa Kaspersky segnando un +39% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Nei primi otto mesi del 2022, il numero è cresciuto del 19% rispetto allo stesso periodo del 2020 e di quasi il 4% rispetto al 2021.

Allarme sicurezza per POS e Sportelli ATM: da cosa dobbiamo difenderci

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Secondo Kaspersky i malware per POS più diffusi tra l’anno della pandemia e quello che sta giungendo alla conclusione sono HydraPoS e AbaddonPoS che da soli rappresentano il 71% di tutti i rilevamenti. Il primo è stato sviluppato in Brasile e non può essere installato da remoto dunque è necessario l’accesso fisico al dispositivo ma ciò non ferma i criminali. Effettuano telefonate o si recano direttamente negli uffici e nelle case delle vittime fingendosi dipendenti di una banca o di una società di carte di credito

AbaddonPoS, invece, che si piazza al secondo posto per questa tipologia di minacce, è piuttosto anziano e conosciuto. La prima volta è stato rilevato nel 2015. Abbastanza diffuso tra i malware per POS/ATM c’è anche Ploutus che rappresenta il 3% delle infezioni rilevate. A differenza degli altri due non sottrae i dati delle carte di credito ma permette agli attaccanti di ottenere autorizzazioni amministrative sugli sportelli Bancomat. Praticamente i truffatori vanno fisicamente in un bancomat infetto che al loro comando erogherà banconote che prelevano facilmente. In questo caso la tecnica si chiama jackpotting.

Insomma, c’è sempre da tenere alta la guardia perché in poco tempo si può trovare il conto prosciugato. Per non correre rischi, chi ha una carta può rivolgersi al proprio istituto per avere informazioni in merito alle norme comportamentali per la sicurezza.

 

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