Assegno Unico INPS: cosa succede nel 2023, quanti soldi in più

Il noto ente nazionale della previdenza sociale, proprio di recente, ha voluto mandare un’importante comunicazione.

assegno unico 2023
(Canva)

Come sappiamo, ultimamente, sono stati erogati diversi bonus proprio per cercare di aiutare le categorie più bisognose e a rischio che non percepiscono un reddito oltre una certa soglia.

Insomma, a voler guardare, sembra un periodo in cui, a causa di svariati rincari, siano stati erogati molti voucher per venire incontro ai cittadini maggiormente svantaggiati.

Uno di questi è assolutamente il cosiddetto Assegno Unico che è stato pensato per dare un supporto e un sostegno alle famiglie che hanno a carico un figlio di età fino ai ventuno anni.

In effetti, tale contributo, secondo alcune stime, avrebbe raggiunto un numero consistente di popolazione già nella prima tranches che è andata da marzo ad agosto scorso. Anzi, è giustappunto l’INPS, il principale Istituto nazionale della previdenza sociale, ad averlo di recente affermato.

Che dire, una spesa che ha superato i 7 miliardi di euro per tutti coloro che non hanno percepito il Reddito di Cittadinanza. Dalla ricerca effettuata, quindi, si evince che solo in Settentrione i beneficiati sono stati quasi del 50 per cento e nelle zone meridionali si è sfiorato il 35 per cento.

Naturalmente, chi ha preso un importo più elevato, cioè oltre 170 euro, sono stati i nuclei familiari che hanno dimostrato un ISEE fino ai 15 mila euro annuali.

Le previsioni per il prossimo anno

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A tal proposito, per quanto riguarda il prossimo anno, è stato il direttore generale dell’INPS a dichiarare che nel 2023 non ci sarà nemmeno bisogno di fare domanda per ricevere l’Assegno Unico.

Certo, però, fermo restando che non cambino le caratteristiche come, per esempio, il numero dei figli, il superamento del limite di età consentito e una modifica dell’ISEE.

A questo punto, però, è bene sottolineare che anche l’Assegno Unico viene influenzato dal tasso di inflazione. Per questo motivo, di conseguenza, l’importo assegnato potrebbe addirittura arrivare a 196 euro per chi guadagna non oltre 15 mila euro.

Invece, per quanto riguarda coloro che hanno un ISEE fino a 40 mila euro si passerebbe da 50 a 55 euro. A questo punto, quindi, bisognerà rendersi conto più avanti se queste previsioni sono esatte e possono essere prese seriamente in considerazione.

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