In Italia per il Reddito di Cittadinanza: truffa clamorosa

Reddito di Cittadinanza, ancora una truffa: cittadini stranieri che venivano appositamente nel nostro Paese per percepire l’aiuto economico

Reddito di Cittadinanza
Foto Adobe

Continuano i casi di truffe con il Reddito di Cittadinanza. L’ultima in ordine di tempo, davvero grande, è stata scoperta dalla Polizia di Stato di Cagliari. Coinvolge 300 persone che sono state denunciate e il danno ammonta a circa 8 milioni di euro.

Si tratta di cittadini stranieri che avrebbero dichiarato falsamente di avere i requisiti per ottenere il beneficio, ottenendolo. Ma l’indagine è ancora in corso. Come riporta l’Agi, si stanno vagliando le posizioni di altre 200 persone.

In Italia per il Reddito di Cittadinanza: cos’è stato scoperto

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Gli indagati, secondo quanto è emerso dalla indagini, autocertificavano falsamente di essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo ma anche di avere la residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi (come prevede la norma per l’erogazione del Reddito).

Alcuni denunciati venivano appositamente in Italia per chiedere il reddito. Non restavano però nel nostro Paese, portando nei propri di origini la carta delle Poste per le ricariche mensili.

Non è la prima volta che viene scoperchiato un sistema del genere, soprattutto in Sardegna. Dal 2019 sono 440 i denunciati dalla Polizia di Stato di Cagliari. A maggio erano stati scoperti 140 cittadini stranieri provenienti da 22 Paesi extraeuropei. In media ognuno percepiva 600 euro al mese.

Le indagini della Squadra mobile sono state aperte circa otto mesi fa. Tutto ha avuto inizio quando l’Ufficio Immigrazione della questura, valutando le domande delle persone richiedenti il permesso di soggiorno, alcuni risultavano percettori del reddito.

La maggior parte dei denunciati provengono dai Paesi del Nord Africa, dall’Africa sub-sahariana, dal Sud America e dai Paesi balcanici. Il sistema è stato scoperto incrociando i dati che Caf e Poste si limitano a trasmettere all’Inps. Non è infatti loro compito controllare i documenti.

Alcune somme saranno difficili da recuperare

I denunciati sono stati segnalati all’Inps per la revoca del Reddito e l’avvio del recupero delle somme. Ci sono alcuni casi che sembra davvero difficile riprendere i soldi. Tra i denunciati infatti ci sono stranieri discendenti da italiani che hanno chiesto la cittadinanza in base allo ius sanguinis per poi richiedere il sussidio, pur senza il requisito dei dieci anni di residenza e gli ultimi due continuativi. Anche loro sono poi rientrati in patria con la carta per il sussidio e sono irreperibili. Ragion per cui sembra difficili riuscire a recuperare tutte le somme percepite illecitamente.

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