E se esistesse un modo alternativo per pagare le tasse comunali? A Grosseto, una petizione dei cittadini potrebbe andare presto a buon fine.
La TARI è la tassa sulla spazzatura che ogni cittadino deve pagare al proprio comune per la gestione dei rifiuti. La TARI non fa altro che sommarsi alle tante altre imposte da versare allo Stato, tanto che in alcuni casi verrebbe da chiedersi: e se ci fosse un modo alternativo al versamento di denaro per pagare questa imposta? Ciò è quanto sta accadendo a Grosseto, dove i residenti hanno presentato una petizione al Comune.
E a sette anni dalla richiesta, le cose potrebbero sbloccarsi a breve. Si tratta di una proposta di baratto amministrativo, ovvero: svolgere lavori socialmente utili come forma di pagamento della TARI. Tale misura risulterebbe di grande aiuto per le famiglie in difficoltà economica, che potrebbero sfruttare un’alternativa come quella del baratto amministrativo per corrispondere le imposte al proprio comune.
La petizione sul baratto amministravo è stata firmata da migliaia di cittadini
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Tale proposta è stata presentata per la prima volta nel 2015, col supporto dell’associazione GAC (Grosseto Al Centro). È poi stata rilanciata anche negli anni successivi ma, fino a oggi, non aveva mai raccolto il favore della giunta comunale. A sostenere la mozione con la propria firma sono stati più di 1.500 residenti grossetani, che ora stanno per vedere una svolta.
Se la petizione dovesse essere accettata, si potrebbe sostituire il pagamento della TARI con lavori di manutenzione nelle scuole, nei parchi pubblici, per la pulizia delle strade. Per fare richiesta bisognerebbe rientrare in alcuni parametri specifici. In particolare avere un ISEE dal valore basso oppure trovarsi in condizione certificata di disoccupazione.
Inoltre la concessione del beneficio potrà prendere in considerazione anche il numero di persone che compongono un nucleo familiare o la presenza di persone con disabilità. Con un occhio di riguardo verso i genitori soli con figli minori a carico.
