Quietanza di pagamento: a cosa serve

Vediamo, nelle prossime righe, di capire più nel dettaglio di che cosa si tratta esattamente questa sorta di documento.

Quietanza di pagamento
(Adobe)

Ci sono delle operazioni che è molto meglio effettuare soprattutto quando si deve versare una somma di denaro piuttosto elevata.

In effetti, sarebbe incauto il rilascio di cifre sostanziose senza una prova evidente che lo può attestare. Tra l’altro, in un periodo come quello che stiamo vivendo al giorno d’oggi, è ancora più importante essere sicuri riguardo alle nostre uscite.

Certo, naturalmente, questo concetto vale sicuramente come regola generale per qualsiasi momento storico.

Comunque sia, come si è accennato poche righe fa, è cosa buona e giusta avere sempre un’idea precisa di quello che abbiamo pagato, perché, al contrario, ci potrebbero in seguito anche essere delle ripercussioni.

Ma, vediamo, dunque, nelle prossime righe, di approfondire brevemente ciò che è stato affermato finora.

Così, prendiamo un esempio che potrebbe fare al caso nostro e che calzi con la situazione a cui vogliamo porre l’attenzione. In particolare, si potrebbe pensare all’eventualità di aver chiamato un artigiano per eseguire dei lavori presso la nostra abitazione.

La natura dell’importo, come è ovvio che sia, dipende dalla tipologia del servizio in sé. Tuttavia, non è questo il punto. In tale frangente, infatti, è assolutamente conveniente per il creditore che venga compilata una sorta di dichiarazione del denaro versato.

La scrittura privata

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Ebbene, quest’ultima viene, per l’appunto, denominata quietanza di pagamento. Si tratta prima di tutto di un documento che serve a mettere nero su bianco che determinati soldi sono stati elargiti.

In secondo luogo, se successivamente ci fossero delle lamentele riguardo alla prestazione, la quietanza diventa una testimonianza che la stessa è stata effettuata proprio da quel dato lavoratore.

Inoltre, essendo una scrittura privata, non è per nulla obbligatorio redigerla al cospetto di un pubblico ufficiale. E, per la verità, non è un testo difficile da preparare, poiché gli elementi da aggiungere sono semplici e peraltro anche intuitivi.

Anzitutto, infatti, si riportano le generalità del debitore e del creditore. Poi, come è ovvio che sia, bisogna annotare l’importo esatto che è stato corrisposto e la data di quando è avvenuto il pagamento.

Da non dimenticare, a tal proposito, che sarebbe preferibile specificare se si sia trattato di un saldo effettivo o soltanto di un acconto. Infine, è necessario concludere con la firma delle due parti coinvolte.

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