Messaggio da un amico: la truffa su WhatsApp

Rubano gli account WhatsApp e poi scrivono ai contatti spacciandosi per amici allo scopo di estorcere denaro: l’ultima truffa su WhatsApp.

Truffa WhatsApp messaggio amico richiesta ricariche denaro
(Adobe)

Il casi di truffe online hanno subito un incremento enorme a causa dei nuovi mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione. La polizia postale ha infatti registrato un aumento di casi del 27% tra 2020 e 2021 e le cose non sono andate migliorando. In particolare i casi di phishing mietono numerose vittime, cui vengono rubati soldi, account o dati sensibili al fine di commettere ulteriori truffe.

Uno dei casi più recenti riguarda una truffa su WhatsApp: i truffatori si impossessano di account di utenti, per poi inviare messaggi ai contatti in rubrica e chiedere soldi. Quando arriva su WhatsApp il messaggio di un amico che chiede soldi per una ricarica, quindi, non sempre si tratta di una situazione legittima. A Manfredonia, in provincia di Foggia, alcuni utenti hanno ricevuto messaggi di questo genere: “Ehy sei al bar, mi serviva una ricarica riesci a farmela passo domani mattina. Si chiama On Shop“.

Numeri rubati su WhatsApp per chiedere soldi ai contatti più stretti: è una truffa

A rendere credibile la truffa è un dettaglio ben preciso: i messaggi arrivano da uno dei propri contatti WhatsApp, in alcuni casi anche amici stretti. I truffatori, infatti, si premurano di rubare account di utenti WhatsApp e poi di inviare i messaggi truffaldini in modo che questi possano sembrare più credibili.

Le vittime di questa truffa sono dunque due, di fatto: da una parte l’utente a cui è stato rubato il numero telefonico. Dall’altra chi riceve il messaggio dell’hacker con relativa richiesta di soldi. Proprio nei giorni scorsi una maxi fuga di dati online ha preoccupato la società madre di WhatsApp, Meta.

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Un gruppo di hacker ha infatti dichiarato di essere entrato in possesso di mezzo miliardo di numeri attivi di utenti di WhatsApp in tutto il mondo. Proponendo la vendita di questo enorme database al fine di commettere truffe o con scopi di marketing.

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