Finalmente una buona notizia per l’economia nella Zona Euro

L’economia nella Zona Euro dà buoni segnali di ripresa: cosa dicono gli ultimi dati pubblicati sulla fiducia

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Secondo i dati dalla Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione Europea, nel mese di novembre 2022 migliora la fiducia dell’economia nei Paesi del vecchio continente. L’indice passa da 93,7 a 92,7 rispetto al mese scorso. Un aumento leggero ma importante perché non succedeva da febbraio scorso, praticamente da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, dando inizio alla guerra e alla crisi energetica e inflazionistica.

Un’iniezione di fiducia per i consumatori. In questo caso si parla di sentiment economico: cos’è nello specifico? Come la parola stessa suggerisce è la condizione emotiva degli investitori e dei consumatori in generali. Infatti non si misura solo per grandi numeri della borsa ma anche con i consumi al dettaglio.

L’economia nella Zona Euro sorride

In tal senso tra le maggiori economia dell’Ur un aumento considerevole lo registra l’Italia forte del +4,1. Seguono i Paesi Bassi con +1,2 e Germania che segna +1,1. Chi cala è invece la Spagna con – 1,7 e la Francia -1,6. La fiducia dei consumatori risale a -23,9 punti con quella dei servizi che passa da 2,3 a 2,1.

Buone notizie per quanto riguarda anche l’Employment expectations indicator, EEI, ossia l’indice sulle prospettive del lavoro che è aumentato di 1,4 punti. Ciò è stato possibile perché alimentato da piani occupazionali nell’industria.

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L’emotività di chi investe influenza l’andamento di prezzi e i volumi nelle contrattazioni. Un aspetto mentale non secondario per l’economia che in momenti difficoltosi come quelli che stiamo vivendo ha bisogno proprio di fiducia e positività.

La notizia fa da contraltare a quella che arriva nella giornata di oggi e che riguarda lo Svimez che nel suo rapporto annuale ha aspettative tutt’altro che positive per il Sud Italia. Secondo l’associazione che si occupa dello sviluppo del Mezzogiorno, nel 2023 potrebbero esserci ben mezzo milione di poveri in più.

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L’augurio dell’organizzazione è che vengano spesi bene i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per spingere le regioni meridionali verso migliorativi piani occupazionali.

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