Scatta la truffa anche sui saldi: come correre ai ripari

In un momento storico come questo, gli sconti sui prodotti possono far comodo. Tuttavia, in alcuni casi, si sente puzza di imbroglio.

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Una donna che fa shopping (Pixabay)

In qualsiasi momento, ma, a maggior ragione ragione, in tempi di crisi, i saldi fanno sicuramente comodo agli avventori che non dispongono di un reddito alto.

Come ricordiamo, per esempio, gli ultimi, in ordine cronologico, sono stati, per l’appunto, quelli che vengono racchiusi nel termine di Black Friday. Una giornata, e in taluni casi anche diversi giorni, che gli esercizi commerciali applicano dei buoni sconti sulla merce.

Così, in un periodo che profuma già di Natale, anche quest’anno è stata di sicuro un’occasione per risparmiare almeno un po’, per esempio, sui regali che si è soliti scambiarsi durante le feste natalizie.

Detto ciò, però, pare che i consumatori si siano spesso accorti che qualcosa non quadrava su quanto mostrato dai alcuni commercianti. Non per niente, infatti, si parla di truffa dei saldi.

Ma in cosa consiste esattamente? Beh, in pratica il negoziante farebbe credere all’acquirente che su un dato prodotto sia stata applicata una promozione speciale, caratterizzata, quindi, da un prezzo ribassato.

Il nuovo Decreto Legislativo

Purtroppo, però, c’è chi ha notato che in molti casi erano soltanto dei finti saldi, perché quel costo che faceva pensare a uno sconto, in realtà, in certi frangenti era invece lo stesso che un dato prodotto aveva già in precedenza.

Una scorrettezza insopportabile, quindi, che non solo fa storcere il naso ai cittadini, ma stavolta anche al nuovo Governo. Di recente, infatti, il Consiglio dei ministri, guidato da Giorgia Meloni, ha confermato un Decreto Legislativo che cerca, per l’appunto, di porre un termine a questa situazione sgradevole.

Insomma, i commercianti che prossimamente tenteranno in tal modo di ingannare il compratore, a quanto sembra, potrebbe vedersela piuttosto brutta. Sì, perché, stando a quanto è stato riportato, d’ora in poi potranno essere soggetti a una multa di una somma pari a oltre 3 mila euro.

Per contrastare questa truffaldina tendenza, quindi, ogni negoziante sarà costretto a far sapere qual era il prezzo più basso su una data merce nell’ultimo mese.

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In particolare, a intervenire per bloccare questo tranello sono stati Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei e Adolfo Urso, nonché ministro delle Imprese.

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