Conto corrente all’estero: un modo comodo per aprirlo

Conto corrente all’estero, come sottoscriverlo e in quali casi. È perfettamente legale: quali sono le regole da rispettare

Conto corrente estero
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Per motivi lavorativi ma anche per timori nei confronti della solidità del sistema finanziario della propria nazione, si può decidere di aprire un conto estero.

Qualunque sia la ragione, vediamo quali sono le normative da rispettare per evitare di ritrovarsi accusati di riciclaggio o di evasione fiscale.

Conto corrente all’estero: cosa sapere prima di aprirlo

Anche se avere un conto corrente estero può far sorgere subito qualche dubbio e far pensare che ci sia qualcosa di losco, diciamo subito che è assolutamente legale.

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Tutta l’operazione si può compiere online e non c’è bisogno di spostarsi fisicamente nel Paese d’interesse.

Innanzitutto bisogna individuare la banca presso la quale si vuole aprire il conto che chiederà dei documenti. Oltre a quelli personali (carta d’identità, ecc…) anche quelli che attestano la provenienza del denaro, come chiede la normativa europea anti riciclaggio. La procedura non è uguale per tutte le banche e può durare alcuni giorni.

Sono tre le condizioni di minime da rispettare affinché il conto sia legale. I soldi devono provenire sempre da fonti legittime e ogni centesimo deve essere dichiarato. Bisogna rispettare le leggi del Paese in cui viene aperto il conto e le regole di monitoraggio fiscale e dichiarazione del conto straniero.

È consentito anche ricevere il proprio stipendio su un conto estero sul quale è possibile versare come sui conti italiani tramite bonifico.

Come funziona per le Dichiarazione dei Redditi? I cittadini stranieri titolari di conti esteri devono rispettare le leggi relative al monitoraggio fiscale e quindi dichiarare il proprio conto. È obbligatorio compilare il quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche.

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Un obbligo da ottemperare anche se nel corso dello stesso anno solare il conto è stato aperto e chiuso, ma a determinate condizioni: quando il saldo estero supera, anche una sola volta, i 15mila euro per l’anno di riferimento oppure nel caso in cui la giacenza media del conto estero superiore ai 5mila euro.

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