La maggioranza riduce le tasse a questi pensionati: l’emendamento

Tasse dei pensionati, importante proposta nella discussione della Legge di Bilancio: chi potrà pagare di meno

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Era previsto per martedì 20 dicembre l’approdo presso la Camera dei Deputati della Legge di Bilancio ma c’è stato uno slittamento. La discussione è ora prevista per giovedì 22 dicembre.

Tra i 31 emendamenti dei relatori depositati in Commissione Bilancio alla Camera che ha lavorato fino a notte fonda tra martedì e mercoledì, c’è anche la proposta di tagliare la tassazione sulle pensioni erogate ai frontalieri.

Una buona notizia per gli italiani, ma non tutti. La parola frontalieri fa subito comprendere di chi stiamo parlando, di quali pensionati, ma la cerchia si restringe ancora di più.

Tasse dei pensionati, taglio dal 23 al 5%

Non riguarda infatti chi tutti i giorni dalla Lombardia va a lavorare in Svizzera chi riceve pensioni da enti o istituti del Principato di Monaco. Un taglio dal 23% al 5%. Secondo alcuni articoli di stampa, la proposta sarebbe stata formulata da Noi moderati da deputati ritenuti vicino a Toti.

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Restando in tema pensioni cambia ancora la norma della manovra che rivede per il 2023 e per l’anno successivo la rivalutazione automatica delle pensioni. Un beneficio a favore dei titolari dell’indennità che sale dall’80 all’85%. Questa percentuale riguarda gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (dunque di circa circa 2.000-2.500 euro).

Le pensioni più alte, invece, vengono rivisti con una riduzione della percentuale. In questo caso la percentuale passa da 55 a 53 per le pensioni che sono tra le 5 e 6 volte il minimo. Per quelle alte tra 6 e 8 volte che prima erano al 50% ora calano al 47%.

Per le pensioni tra 8 e 10 volte il minimo passano dal precedente 40 al 37% e infine per gli assegni oltre 10 volte (superiori ai 5mila euro) calano dal 35 al 32%.

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Tanti gli argomenti in ballo dunque come ogni anno. La Legge di Bilancio, ricordiamolo, è infatti l’ossatura dell’economia del paese per l’anno successiva all’approvazione. Nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha rassicurato che il Parlamento darà il via libera entro il 31 dicembre, evitando in questo modo l’esercizio provvisorio.

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