Il ritorno della Fornero: incubo riforma pensioni

Il 1 gennaio 2023 torna operativa la riforma delle pensioni più discussa e criticata in assoluto della storia della previdenza sociale, quella targata Elsa Fornero

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Riforma Fornero (Screenshot video) – Bonificobancario.it

La fine del 2022 lascia in eredità al nuovo anno tutta una serie di questioni apertissime che hanno un impatto decisivo sull’economia del Paese. In primo luogo la crisi economica. Una crisi che nasce nel 2020, con la prima ondata Covid, e che prosegue i suoi cascami fino ad oggi a quasi tre anni dal suo esordio.

In secondo luogo la crisi energetica. Una crisi che prende le mosse dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e che, ad oggi, non consente ottimismo ne vie di fuga. In terzo luogo la crisi del potere di acquisto degli stipendi.

Una crisi che parte dal ritorno dell’inflazione e che per l’inizio del 2023 non promette nulla di buono. Ad oggi è stimata al 12%, quindi il valore reale di un euro è di poco meno di 89 centesimi. Diventa così decisivo intervenire in supporto di stipendi e pensioni pena l’ingresso sempre più probabile nella spirale della recessione.

Riforma Fornero, cosa cambia da gennaio 2023

La riprova più immediata arriva dalle buste paga e dai cedolini delle pensioni per il mese di gennaio 2023. Buste e paga e cedolini che vengono adeguati, in parte, alla perdita di potere di acquisto legata all’inflazione.

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Gli stipendi dovrebbero così salire di circa il 3%. Crescita che arriva grazie al taglio del cuneo fiscale per i redditi sotto i 35.000 euro. Le pensioni di contro verranno adeguate del 7% per recuperare, in parte, quanto perduto nel 2022.

La conferma arriva dalla comunicazione INPS nella quale si informa di questo fattore e si informa, in parallelo, del fatto che dal 1 gennaio 2023 si chiuderà la finestra di deroga all’applicazione piena della Riforma Fornero.

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Parliamo dell’ultima riforma delle pensioni, quella datata 2011, nella quale furono tagliati con l’accetta una serie di diritti acquisiti. Da gennaio 2023, come detto, si torna al requisito iniziale, 67 anni di anzianità ed almeno 36 anni di contributi versati. Di fatto Quota 103. Riuscirà il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a modificare questo stato di cose.

La crisi economica ed il rispetto del PNRR permetteranno interventi decisi e definitivi. Lo scopriremo nel corso dell’anno

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