Bonus assunzioni: buone notizie per imprenditori e futuri lavoratori

Bonus assunzioni, quali sono le novità previste dalla Legge di Bilancio 2023: perché conviene alle imprese

Pixabay- Bonificobancario.it

Nel difficile mondo del mercato del lavoro fatto di precarietà e assenza di contratti, ciò di cui hanno bisogno i giovani e il paese per rilanciare l’economica è un lavoro stabile.

La legge n. 197/2022 – nota più semplicemente come Legge di Bilancio o manovra economica – ha prorogato fino a dicembre 2023 il beneficio per le assunzioni agevolate a tempo indeterminato dei cittadini under 36.

Non si allungano solo i tempi con la proroga ma si alza anche la quota a carico dei datori di lavoro su basse annua, portandola a 8mila euro. Prima era 6mila.

Bonus assunzioni: le assunzioni

L’agevolazione dura 36 mesi dalla data di assunzione, che deve avvenire durante il 2023. Ma c’è anche la possibilità che i mesi da 36 diventino 48. Ciò vale solo per alcune regioni, quelle del Centro-Sud, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Al momento la legge non si può applicare subito perché c’è bisogno del via libera dell’Unione europea.

I beneficiari sono tutti i datori di lavoro privati, imprenditori e non. Sono infatti inclusi gli studi professionali o le associazioni e chi fa impresa nel settore agricolo.

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Sono esclusi i lavoratori domestici, per la particolarità del rapporto, e le imprese del settore finanziario. Escluse anche le Pubbliche Amministrazioni.

Per quanto riguarda il contratto che dovranno avere i giovani neoassunti, qual è la tipologia? Deve essere a tempo indeterminato, anche a tempo parziale, e l’età deve essere di massimo 36 anni. Inoltre non devono mai essere stati assunti in passato a tempo indeterminato.

Sono ammessi anche se avevano firmato contratti di apprendistato o di lavoro intermittente

Via libera al bonus anche per i soci delle cooperative o i lavoratori assunti dalle agenzie di somministrazione, che rientrano tra i beneficiari. Nel caso di assunzione a tempo parziale di un cittadino che era disoccupato, il beneficio sarebbe proporzionalmente ridotto e la parte restante non potrebbe essere usata nel caso di un’ulteriore assunzione. Questa eventualità è possibile nel caso di una cessione del contratto a tempo indeterminato ex art. 1406 c.c., purché in regola con gli altri obblighi di legge.

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La legge prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, ad esclusione dei premi e dei contributi ma c’è l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, pari al 100% fino agli 8mila euro. Parliamo comunque di una somma che difficilmente può raggiungere un giovane al primo impiego.

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