Cartelle esattoriali, pessime notizie a Roma e Milano

Cartelle esattoriali, corsa contro il tempo: cosa prevede la Legge di Bilancio e cosa stanno facendo i Comuni

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La Legge di Bilancio 2023 prevede che i Comuni hanno a possibilità di non applicare lo stralcio dei debiti per le imposte di propria competenza. Ciò è consentito perché gli enti sanno qual è lo stato delle proprie casse.

Sono dunque a conoscenza se possono permettersi di annullare i debiti che hanno i cittadini. Molti Comuni sanno che non potranno permettersi questa possibilità: decideranno dunque per la non applicazione.

Cartelle esattoriali: cosa possono fare gli enti locali

Una scelta che dovrà essere presa con apposita delibera entro il 31 gennaio 2023. È dunque corsa alla convocazione dei Consigli Comunali.

Alcuni comuni lo hanno già fatto. È il caso della Capitale e di Milano. Come riporta Investireoggi.it, cancellare le multe per Roma costerebbe un ammanco di 240 milioni di euro.

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Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha anche fornito le istruzioni per i Comuni che non concedono lo stralcio debiti.

Le regole diverse per enti diversi. Innanzitutto chiariamo che la Legge di Bilancio (in modo particolare ai commi da 222 a 230) prevede lo stralcio dei debiti dal 2000 al 2015 fino a 1000 euro. L’annullamento avverrà in modo automatico. Le persone coinvolte dunque non dovranno fare assolutamente nulla.

Attenzione però ad alcune differenze. Bisogna distinguere i debiti verso le amministrazioni locali e le centrali. Nel secondo caso, l’annullamento interesserà tutto il debito fino a 1.000 euro, incluse sanzione ed interessi.

Discorso diverso per Comuni e Regioni: lo stralcio non sarà totale, ma parziale. Per i tributi competenti di questi enti (ad esempio Imu, Tari, Tasi, ecc.), l’annullamento sarà applicato solo su interessi e sanzioni. La quota capitale dunque, la cifra che si sarebbe dovuta pagare fin da subito, dovrà essere coperta.

Tuttavia la legge prevede anche che i Comuni possano non applicare lo stralcio debiti. In mancanza di decisione (respingimento del Consiglio Comunale o mancata convocazione dello stesso entro il termine ultimo) l’ente di riscossione procederà secondo la legge e dunque ci sarà l’annullamento.

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C’è però un altro problema. Riguarda i crediti che il Comune ha verso il cittadino e per i quali il recupero non si è affidato ad alcun ente di riscossione. Parliamo dunque dei debiti che il Comune vuole gestire interamente, senza affidarsi a terzi. La norma sullo stralcio infatti parla dei debiti affidati “all’ente di riscossione”.

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