Il nuovo Buono Fruttifero di Poste Italiane piace già a tutti

Nuovo Buono Fruttifero di Poste Italiane: qual è l’offerta proposta dall’azienda agli italiani che vogliono risparmiare

Adobe – Bonificobancario.it

Esistono tantissimi strumenti per il risparmio. Le banche e le agenzie di assicurazione della persona ne propongono tanti ma il più amato dagli italiani restano sempre quelli di Poste Italiane.

I suoi Buoni hanno infatti la garanzia dello Stato. Anche se in alcuni casi gli interessi non sono altissimi, il garante è un’attrattiva molto alta. È infatti buona abitudine in famiglia aprire un buono quando nasce un bambino.

Buono Poste Italiane: di cosa si tratta

Poste Italiane negli ultimi anni è cresciuta sempre di più per i servizi finanziari messi a disposizione del cliente. Una delle ultime novità è la collocazione del buono fruttifero postale BFP a 3 anni Plus, prodotto nominativo che riconosce un tasso di rendimento fisso a scadenza che dura tre anni.

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Non è cedibile e si può rimborsare in qualsiasi momento, secondo le informazioni fornite dalla stessa azienda tramite una nota . Viene spiegato che è uno strumento pensato in modo particolare per chi vuole impiegare le proprie disponibilità in poco tempo, rimarcando la garanzia dello Stato.

Solo persone fisiche possono essere le intestatarie e in un numero massimo di quattro. Il rendimento è certo nel tempo e inoltre non ci sono costi di gestione e sottoscrizione, ad eccezione degli oneri fiscali.

Per quanto riguarda la tassazione c’è quella agevolata del 12,50% sugli interessi e sono esenti da imposta di successione. Il buono fruttifero postale a 3 anni plus può essere sottoscritto anche online oltre al classico modo presso l’ufficio postale. È possibile usare l’App BancoPosta o farlo sul sito poste.it. In tutti i casi è indispensabile avere un valido documento di idoneità e il codice fiscale.

Esiste un importo minimo per sottoscriverli ed è pari a 50 euro e multipli. La nota ricorda anche che per i buoni fruttiferi postali rappresentati da documenti cartacei, si prescrivono dopo 10 anni i diritti che ha il titolare alla restituzione del capitale sottoscritto e degli interessi maturati.

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I buoni dematerializzati, invece, non si prescrivono in quanto vengono rimborsati alla scadenza e il relativo importo è accreditato automaticamente sul conto di regolamento dell’intestatario.

 

 

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