Rottamazione Equitalia: cosa accade per bollo auto e multe

La manovra finanziaria per l’anno 2023 ha previsto una voce specifica per la rottamazione delle cartelle esattoriali, all’Agenzia per l’Entrate, l’ex Equitalia, il compito di gestirla

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Rottamazione Equitalia (Foto AdobeStock – bonificobancario.it)

La prima manovra finanziaria del Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riservato ai contribuenti italiani una serie di eventi davvero inattesi. Il primo è legato all’estensione dell’area flat tax ai titolari di partita IVA.

L’estensione sale ad 85.000 euro di reddito lordo dagli attuali 60.000. Un allargamento importante della base effettiva. Il secondo è legato al taglio del cuneo fiscale, del 2% per i redditi inferiori ai 35.000. Anche questo porterà benefici alla busta paga degli aventi diritto.

Il terzo, in verità poco pubblicizzato fino ad ora, riguarda la cosiddetta pace fiscale e la possibilità di rottamare le cartelle esattoriali. Vediamo nel dettaglio come funziona, chi può aderire e cosa vi è ricompreso.

Equitalia, che fine fanno bolli e multe con la rottamazione

Partiamo dai carichi, partiamo di quelli affidati all’Agenzia per l’Entrate la struttura nata nel 2017 dalle ceneri delle temutissima Equitalia. I carichi fiscali che possono essere rottamati sono quelli assegnati all’agenzia nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022.

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La Rottamazione, già definita “rottamazione-quater” ha due passaggi. Il primo è la chiusura in automatico di tutti gli importi inferiori ai 1000 euro fino al 31 dicembre 2015. Il resto invece può essere pagato in 18 rate complessive a partire dal 1 luglio 2023 a patto che gli interessati aderiscano alla procedura di stralcio già disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia per le Entrate.

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Dalla rottamazione sono di fatto escluse le multe e i bolli per i quali non è previsto lo stralcio degli agi dedicati all’intermediario e degli interessi maturati. La motivazione, in questo caso, è dettata dal fatto che non si tratta di somme destinate allo Stato centrali mai ai singoli Comuni ed agli altri enti locali che, in caso di mancato incasso, si troverebbero un buco di bilancio.

Buco di bilancio che potrebbe determinare anche lo scioglimento degli organi democraticamente eletti per dissesto finanziario. La procedura, come accennato, è facile ed intuitiva. Si accede, con SPID o CiE, all’area dedicata si compila il form i cui dati vengono inviati all’ufficio provinciale di competenza.

Successivamente è lo stesso ufficio provinciale dell’Agenzia per le Entrate a comunicare i dati delle rate della rottamazione al contribuente. Si attende un’ampia adesione.

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