Multa da 2.600 euro allo chef stellato: il blitz ripreso in un VIDEO

Multa da 2.600 euro: a seguito delle verifiche di un noto ristorante sono state scoperte delle gravi irregolarità

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Quando si parla del lavoro in Italia sembra quasi dimenticarsi di una delle tante condizioni che lo rendono precario o sottopagato: le mancate assunzioni regolari. In pratica, il lavoro in nero. Al netto del vero che i costi di assunzioni di un dipendente sono troppo alti, non si può negare che a tanti datori fa comodo non regolarizzare un lavoratore (e spesso anche a quest’ultimo), tenendo per sé una parte dei guadagni che il lavoratore fa fruttare all’attività con la sua prestazione.

Alcuni situazioni si manifestano non solo in realtà piccole dove davvero il datore avrebbe difficoltà ad assumere, ma anche in aziende più grandi.

Multa da 2.600 euro, chef nei guai: cos’è successo

Se ne parla questa sera a Report, in onda su RaiTre in prima serata. Il servizio documento un controllo dell’Ispettorato del Lavoro di Roma. Gli agenti entrano in due ristoranti e uno viene definito “di lusso”.

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Su cinque lavoratori tra sala e cucina, tre sono irregolari. Parliamo di quasi il 50% ed è un caso dove la percentuale non è neanche alta. In alcuni casi anche il 90% dei lavoratori è irregolare, dice l’ispettore Manuel Carusi.

Il conto a fine serata non lo pagano solo i clienti che hanno consumato ma anche il titolare. Gli viene comminata una multa di ben 2600 euro con l’obbligo di assumere entro le ore 12 del giorno seguente i lavoratori per evitare la chiusura.

Una situazione che purtroppo è presente su tutto il territorio nazionale. In certi settori (ristorazione, edilizia) certamente il fenomeno è molto più esteso. Un danno in primis per i lavoratori che producono ricchezza ai datori e in seconda battuta anche per lo Stato che conta un ammanco di tasse.

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Il più delle volte non si rispettano neanche le condizioni di sicurezza e i dipendenti non sono adeguatamente formati in tal senso. Ciò mette dunque anche a rischio la salute del lavoratori, esponendoli a infortuni.

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