Trasferta di lavoro? Come si calcola il costo chilometrico

Con la fine dell’emergenza sanitaria torna il lavoro in presenza e con esso la trasferta di lavoro, ecco alcuni consigli pratici per il calcolo del suo costo

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Calcolo Costo trasferta Lavoro (Foto Pixabay – bonificobancario.it)

Dal 1 gennaio 2023 si può considerare chiusa, in via definitiva, l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da coronavirus covid-19. Un’emergenza nata a marzo 2020, quasi tre anni fa, con l’avvento del virus e sviluppata, tra restrizioni, campagna vaccinale, crisi economica e crisi sociale nei successivi trenta mesi.

La situazione oggi è sotto controllo, i contagi sono scesi, addirittura non vengono più nemmeno comunicati i dati quotidiani. Molte categorie di lavoratori sono tornati stabilmente in presenza e lo smart working è sceso al 15% del dato complessivo. Ma qui forse c’è un errore di fondo che andrà strutturato meglio.

Di certo c’è che molte attività commerciali ed industriali hanno ripreso a macinare la propria attività e con esse, sono riprese tutta una serie di consuetudini legate al modo di lavorare pre-covid.

Pensiamo al traffico cittadino, ai mezzi pubblici iper affollati, ai ristoranti e ai bar presi di assalto durante la pausa pranzo e perché no, anche alle trasferte di lavoro.

Trasferta di Lavoro, ecco come si calcola il costo

E proprio sulle trasferte di lavoro si concentra l’attenzione del nostro articolo, un articolo che mira, in primo luogo, a distinguere il concetto di trasferta da quello di trasferimento ed in secondo luogo a spiegare il meccanismo di calcolo del rimborso della spese sostenute.

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Partiamo dal primo. Sembra banale ma non lo è, la trasferta è uno spostamento temporaneo per esigenze di servizio, il trasferimento è lo spostamento definitivo in una sede aziendale.

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Il dettaglio della trasferta è stabilito basandosi sulla tipologia: con mezzi pubblici, con la propria auto o con una auto a noleggio. Nel primo caso è fornito il biglietto o in alternativa anticipati i costi del biglietto stesso. Nel caso di utilizzo dell’auto proprio  spetta un rimborso chilometrico specifico.

Ma come si calcola il rimborso? Anzitutto si distingue tra la tipologia del mezzo: auto, moto, furgone o camion e soprattutto che tipo di alimentazione usa (diesel, benzina, gpl, elettrico).

Il secondo meccanismo guarda il percorso effettuato. Una volta individuato questo esistono tre tipo di rimborso. Il forfettario, deciso dal proprio Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. L’analitico calcolando i dati delle cosiddette pezze di appoggio (fatture, scontrini, ricevute fiscali). Il misto che unisce i due meccanismi.

Per il costo invece è sufficiente moltiplicare i chilometri percorsi con le ACI attive per il calcolo del costo chilometrico del singolo veicolo. E il gioco è fatto

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