Delibera BCE: tassi di interesse in aumento per 3,5 milioni di famiglie

Giovedì 2 febbraio una riunione della BCE ha deliberato un aumento dei tassi di interesse sui debiti pari a mezzo punto percentuale. Quali sono le conseguenze?

Aumento tassi interesse BCE delibera
(Adobe – bonificobancario.it)

Brutte notizie per milioni di famiglie dalla BCE, che il 2 febbraio si è riunita per deliberare in materia di tassi di interesse sui debiti. Stando ai dati forniti da Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, la Banca Centrale ha appena deliberato un aumento di mezzo punto percentuale sugli interessi di tutti i debiti. Portando il tasso base al 3%.

A risentire maggiormente del rincaro potrebbero essere soprattutto le famiglie con mutui da pagare, che attualmente ammontano a circa 3,5 milioni. Ma non solo: l’aumento dei tassi di interesse riguarderà infatti tutte le forme di finanziamenti e debiti e non soltanto i mutui per la casa, vale a dire un bacino di ben 6,8 milioni di famiglie.

Tassi di interesse in aumento: nei prossimi mesi le rate mensili arriveranno alle stelle

Una notizia del genere non può che avere una conseguenza, a livello pratico. Le rate dei debiti da versare mensilmente sono destinate ad aumentare di prezzo. Specialmente per i mutui a tasso variabile e per chi sottoscriverà un nuovo prestito di qui ai prossimi mesi. Le previsioni parlano chiaro, in questo senso: già a marzo i tassi di interesse base potrebbero aggirarsi sul 3,5%.

Le rate dei mutui a tasso fisso, di media, potrebbero arrivare a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile si parla di un aumento mensile del 31%. Già nei mesi scorsi le rate per le famiglie con mutui a tasso variabile sottoscritti negli anni passati sono aumentate del 43%. A salvarsi sono invece le famiglie che negli anni scorsi hanno sottoscritto mutui a tasso fisso, oppure formule di finanziamento per l’acquisto di beni, ad esempio una macchina.

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Come si legge su Ansa, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, già a fine novembre 2022, a 426 miliardi di euro. Denotando una crescita di 50 miliardi rispetto a fine 2017 (pari al +13,5% percentuale). E le cose, attualmente, non sembrano affatto destinate a migliorare, anzi!

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