Pensione a 72 anni, cosa sta per decidere il governo

Pensione a 72 anni, da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia arriva un’importante novità per una categoria

Pensione 72 anni
Pixabay – Bonificobancario.it

Ogni volta che si parla di pensioni si tratta di un argomento molto delicato. Ogni nuovo governo ha praticamente realizzato una sua riforma e ognuno, ovviamente, ha sbandierato il provvedimento come un miglioramento del precedente.

Nella Legge di Bilancio ora in vigore è prevista la cosiddetta Quota 103. Per andare in pensione nel 2023 bisognerà quindi raggiungere questa somma con 41 anni di contributi e 62 d’età.

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha però intenzione di realizzare entro l’anno una riforma strutturale. Non è neanche escluso che si possa possa andare in soffitta il doppio requisito, età anagrafica e contributi, considerando solo la seconda a prescindere dall’età.

Pensione a 72 anni: le nuova norma

Nel frattempo una novità arriva da un emendamento di Fratelli d’Italia al Decreto Milleproroghe. Prevede la possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, convenzionati Ssn, di andare in pensione a 72 anni anziché a 70.

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Una scelta fatta per fronteggiare la carenza di medici e per evitare che molte famiglie restino senza il medico di base. Questa rete, infatti, è indispensabile per tutti i cittadini e ha mostrato la propra importanza durante la fase più acuta della pandemia.

La stessa possibilità del posticipo della pensione, invece, non ha avuto il via libera per tutti i medici come altre proposte aveva previsto.

Un’altra proroga riguarda invece la ricetta elettronica. La possibilità di mandarla via posta elettronica è adesso prevista fino al 31 dicembre 2024. Questo emendamento è stato presentato dal Movimento 5 Stelle e c’è stato il via libera delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato.

Le reazioni all’approvazione delle norma non sono tutte positive. “Ci impegneremo con ogni mezzo possibile per evitare alla categoria questo ulteriore schiaffo”, si legge in una nota dell’Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria Anaao Assomed – Aaroi Emac – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari e Medici – Cisl Medici.

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Secondo l’organizzazione la legge mostra “l’incapacità a trovare soluzioni strutturali alle criticità del nostro Sistema sanitario, che vive ormai nella totale assenza di programmazione”.

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