Poste Italiane, cosa offrono ora per i tuoi risparmi

In tempi di crisi economica gli Italiani cercano soluzioni di risparmio semplici da mettere in atto e Poste Italiane fornisce alcune opzioni interessanti.

Buoni fruttiferi Poste Italiane Risparmiosemplice come funzionano
(Adobe – bonificobancario.it)

Quando si parla di risparmio, in tempi duri come quelli che stiamo vivendo, le orecchie di molti si drizzano. In questo senso soluzioni pratiche come quelle fornite da Poste Italiane tramite i buoni fruttiferi possono risultare molto interessanti. Data la scarsa propensione agli investimenti ad alto rischio degli Italiani, sottoscrivere ad esempio un buono fruttifero può essere una soluzione allettante.

Poste Italiane offre infatti i cosiddetti buoni fruttiferi Risparmiosemplice. Essi sono garantiti dallo Stato e permettono il rimborso totale o parziale del capitale investito prima o dopo la scadenza. Attenzione, però, perché il rimborso prima del quarto anno non permette di ottenere interessi. Perciò in quel caso il valore di rimborso sarà pari al valore nominale sottoscritto al netto degli eventuali oneri fiscali.

Buoni fruttiferi Risparmiosemplice di Poste Italiane: come funziona questo investimento a basso rischio?

In questo senso, dunque, è bene tenere presenti alcuni elementi per poter massimizzare il proprio investimento. Nello specifico il buono Risparmiosemplice permette di investire capitale poco alla volta, sottoscrivendo anche importi piccoli. Inoltre non è prevista imposta di bollo per risparmi al di sotto dei 5mila euro. Il valore massimo del buono Risparmiosemplice è fissato a 10mila euro.

Essi hanno scadenza a 4 anni e non prevedono costi di sottoscrizione. Inoltre, alla scadenza, offrono il reinvestimento automatico senza bisogno di recarsi all’ufficio postale di riferimento. Il tasso di interesse per questo tipo di buono fruttifero è dell’1,5% allo scadere di ogni anno. In più un premio del 2,5% si applica al raggiungimento di minimo 24 sottoscrizioni e a partire dal giorno successivo alla 24esima sottoscrizione.

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Per quanto riguarda la scadenza si parla di prescrizione dopo 10 anni dalla data di scadenza. Poste Italiane, a proposito di prescrizione, stavolta ha chiarito i termini in maniera chiara. Mesi fa, invece, l’ente postale ha dovuto versare una multa di 1,4 milioni di euro all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGMC) per non aver fatto altrettanto in maniera di buoni fruttiferi cartacei risalenti agli scorsi decenni.

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