Rivalutazione delle pensioni: cosa dice l’INPS

L’istituto di previdenza sociale specifica alcune condizioni che riguardano la rivalutazione degli assegni di pensione

Contributi assistenziali pensioni INPS chi versa contributi
Inps (Adobe – bonificobancario.it)

L’Inps sta iniziando ad erogare le pensioni rivalutate. Infatti, la normativa prevede che le pensioni aumentino in proporzione al tasso di inflazione medio dell’anno precedente. Nel 2022 si è verificato un tasso di inflazione medio dell’8,3 per cento. Tuttavia per rendere possibili i calcoli all’inizio del’anno il tasso medio è stato fissato alla data del 31 ottobre, ossia al 7,3 per cento.

Ciò vuol dire che gli assegni aumenteranno di tale percentuale calcolata sul lordo. Tuttavia, non tutti gli assegni aumenteranno nella misura del 100 per 100 del tasso di inflazione. Infatti, l’aumento integrale è previsto fino alle pensioni che al lordo superano di quattro volte la pensione minima, che oggi è di 600 euro netti.

Pensioni rivalutate, ecco gli assegni escusi dal conteggio

Pensioni di gennaio
Inps (Adobe – bonificobancario.it)

Inoltre, il governo ha tagliato ulteriormente le rivalutazioni per aumentare le minime e portarle a 600 euro. L’aumento integrale riguarda tutte le pensioni inferiori a 2.101,52 euro al mese. Le pensioni di importo superiore non aumenteranno del 7,3 per cento ma di una percentuale che gradualmente si va abbassando.

LEGGI ANCHE -> Cosa succede alla tua pensione se riscatti la laurea? Il simulatore INPS

L’Inps, intanto, ha comunicato che per il calcolo della rivalutazione della pensione vanno considerati tutti gli assegni percepiti e non solo quello della pensione di vecchiaia. Per evitare confusione l’ente di previdenza ha elencato quali assegni sono esclusi dal conteggio dell’assegno mensile sul quale si calcola, poi, la percentuale di rivalutazione in base agli scaglioni rimodulati dal governo Meloni. Ecco di cosa si tratta:

LEGGI ANCHE -> Taglio del cuneo fiscale: la circolare INPS fa sperare nell’aumento di stipendio

 

  • assegni derivanti dalle assicurazioni facoltative, come Vobis, Iobis, Vmp e Imp;
  • pensioni a carico del Fondo clero ed ex Enpao (Cl, Vost);
  • indennizzi per la cessazione dell’attività commerciale (Indcom);
  • prestazioni a carattere assistenziale (As, Ps, Invciv);
  • pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice (legge 206 del 3 agosto 2004);
  • prestazioni di accompagnamento a pensione, le quali non vengono rivalutate per tutta la loro durata;
  • pensioni di vecchiaia in cumulo a formazione progressiva, per le quali non siano state liquidate le quote relative a Enti e Casse per il mancato perfezionamento del requisito anagrafico-contributivo più elevat
Impostazioni privacy