Anticipazioni Presa Diretta | Scandalo Qatargate | Emiliano Brancaccio

Le anticipazioni della puntata di Presa Diretta del 27 febbraio, dedicata allo scandalo Qatargate: ospite Emiliano Brancaccio.

Emiliano Brancaccio (screenshot video) – BonificoBancario.it

Presa Diretta, l’ormai storico programma d’inchiesta di Raitre condotto da Riccardo Iacona, propone nella puntata del 27 febbraio un report giornalistico su quello che è uno degli scandali che più ha interessato gli Stati membri dell’Unione Europea, sin dalla nascita di un progetto unitario e comunitario.

Parliamo del Qatargate, che ha coinvolto diversi esponenti politici di area di centrosinistra, come ad esempio l’ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici, Antonio Panzeri, già in passato anche sindacalista della Cgil. Uno scandalo con molte affinità, anche per quanto concerne i protagonisti, è il Maroccogate.

Chi è Emiliano Brancaccio, l’economista ospite di Presa Diretta

Presa Diretta, coinvolgendo praticamente l’intera redazione, è andata a scavare in quegli episodi di corruzione e di lobbying che stanno emergendo in queste settimane, cercando anche di andare all’origine del problema. Nel caso del Maroccogate, fondamentale è la questione dei diritti del popolo Saharawi, che il Paese nordafricano da tempi ormai immemori di fatto si rifiuta di riconoscere.

A parlare di queste questioni e a commentarle in studio, con Riccardo Iacona, c’è una delle firme più note del pensiero economico in Italia, ovvero il professor Emiliano Brancaccio. Napoletano, classe 1971, è noto per alcune sue posizioni per così dire oltranziste nei confronti del sistema bancario, così come è impostato e che da lui è ampiamente criticato.

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Docente di Politica economica, Economia politica ed Economia internazionale all’Università del Sannio, Emiliano Brancaccio ha nel suo portfolio decine e decine di importanti pubblicazioni ed è l’ideatore della regola di solvibilità dei banchieri centrali. Considerato anche da molti suoi colleghi di simpatie marxiste, si è posto in passato criticamente anche nei confronti del FMI.

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Relatore ormai oltre vent’anni fa della proposta di legge di iniziativa popolare che intendeva tassare in maniera ben più pesante le transazioni finanziarie, sul modello della Tobin Tax, negli anni ha rifiutato molti incarichi che gli sono stati offerti, in particolare candidature e assessorati di natura politica, ritenendo eccessivo il ricorso a tecnici da parte dei partiti politici.

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