Bonus 200 Euro, che beffa | Adesso qualcuno deve rimborsarlo

Si tratta di una situazione che, al momento, sta facendo discutere. Nelle prossime righe, vediamone, dunque, i particolari.

200 euro bonus beffa
200 euro (Adobe) – Bonificobancario.it

Abbiamo visto che, in questi ultimi mesi, ci sono stati diversi sostegni pecuniari da parte del Governo soprattutto per tutti coloro che dispongono di un reddito basso.

Una decisione che si è fatta piuttosto evidente dopo che la crisi economica è diventata sempre più profonda.

Già in tempi non sospetti, cioè, prima della pandemia e, poi, della guerra tra Russia e Ucraina, infatti, come ricordiamo, le cose non andavano affatto bene nel Bel Paese.

Tra giovani che non trovavano lavoro e anziani che faticavano ad arrivare alla pensione, insomma, un bel pasticcio era palese, e ovvio era che qualcosa non funzionava.

Fatto sta che successivamente la situazione, benché magari fosse stato difficile da prevedere, è per giunta peggiorata a causa perlomeno di quel paio di fattori che abbiamo sopracitato.

Che dire, i bonus, quindi, sono arrivati, specialmente, per chi non può vantare un ISEE straordinario. Anche se, purtroppo, adesso, per alcune categorie tocca fare marcia indietro.

Eh sì, perché, stando ad alcune fonti, pare proprio che il bonus del valore di 200 euro destinato ai lavoratori dell’ambito scolastico, in taluni casi, sarà da restituire.

Il rimborso del sostegno economico

Vediamo, allora, nel dettaglio, quando sta accadendo e a chi, suo malgrado, sarà confiscato questo contributo.

E, a tal proposito, dato che probabilmente le persone coinvolte sarà un numero piuttosto elevato, non si potevano che sollevare delle polemiche.

Il governo Meloni, infatti, pare che voglia riprendersi questo bonus per una ragione ben precisa che, peraltro, è, però, in linea con i requisiti richiesti in precedenza.

In particolare, chi dovrà restituire questa somma di denaro sono i docenti e il personale scolastico che nell’anno appena passato hanno superato i 35 mila euro lordi.

Come si può ricordare, in effetti, proprio questa era la cifra al di sopra della quale un lavoratore non avrebbe avuto diritto a tale sostegno.

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Così, stando a chi ne sa di più, il recupero verrà effettuato tramite delle rate da 25 euro e inizierà a partire dalla busta paga di febbraio 2023 e proseguirà fino al prossimo settembre.

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