Identità bancarie rubate: finalmente arriva la buona notizia

La Procura e la Guardia di Finanza, al momento, pare proprio che siano riusciti a smascherare un gruppo di truffatori.

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Hacker (Pixabay) – Bonificobancario.it

Le frodi informatiche, negli ultimi tempi, purtroppo, capitano sempre più spesso. Lo dimostrano, infatti, i casi che vengono di frequente riportati.

Per tale ragione, quindi, bisogna tenere sempre bene gli occhi aperti anche quando si naviga sul Web o si fanno acquisti online.

In effetti, prima di fare qualsiasi operazione, soprattutto se ci sono in ballo dei soldi, è necessario assicurarsi che la piattaforma prescelta sia affidabile e informarsi, per quello che si può, se, in precedenza, si sono verificati aneddoti spiacevoli.

A questo proposito, proprio di recente, la Guardia di Finanza di Roma, in collaborazione con la Procura di Napoli, è riuscita a individuare una manciata di colpevoli che stavano facendo un numero copioso di vittime con delle truffe telematiche.

Stando a fonti accreditate, pertanto, sei persone, al momento, sono state fermate. Tre di loro sono finite ai domiciliari e le altre sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Pare che, dunque, grosse somme di denaro rubate, oltre 200 mila euro, fossero state  reinvestite in strutture di lusso e oggetti preziosi e di alto valore.

Le indagini della Guardia di Finanza

In particolare, i truffatori in questione, passo dopo passo, erano riusciti a clonare delle carte e a impadronirsi di identità bancarie di vari clienti di alcuni istituti di credito.

Inoltre, gli agenti del Nucleo di polizia economico finanziaria credono che la rete sia piuttosto vasta e che coinvolga quindi diversi malfattori.

Ciò, per l’appunto, è stato dedotto da alcune chat che sono state rinvenute all’inizio del 2020 su dei telefoni di malintezionati che avevano venduto biglietti falsi destinati a un incontro calcistico avvenuto allo stadio Olimpico di Roma.

Come si è scritto poche righe fa, perciò, oltre a clonazioni di carte di credito, la banda accedeva alle credenziali di internet banking e successivamente, in pochissimi minuti, trasferiva il denaro su degli altri conti intestati a prestanome.

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A quanto sembra, a tal fine, venivano effettuate telefonate truffaldine o inviati SMS tramite un numero che, in apparenza, pareva essere proprio quello di una data banca.

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