Addio Reddito di Cittadinanza: arriva la Mia

Il Reddito di Cittadinanza sarà abolito. La Mia sostituirà la misura che negli ultimi anni ha creato molte discussioni: come funziona

Reddito di Cittadinanza Mia
Foto Canva – Bonificobancario.it

Fratelli d’Italia è un nemico giurato del Reddito di Cittadinanza fin da quando il partito era all’opposizione. Ora che la formazione politica di Giorgia Meloni guida il governo, è arrivata la fine della misura che ha sempre fatto discutere.

Introdotto nel 2019 dal primo governo di Giuseppe Conte, con l’appoggio dell’ex alleato Matteo Salvini, era chiaro già nelle ore successive alle ultime elezioni del 25 settembre che il Reddito avrebbe avuto le ore contate.

Reddito di Cittadinanza verso l’abolizione: la bozze della Mia

Già l’ultima Legge di Bilancio ha ridimensionato molto la portata; una transizione che condurrà all’abolizione il prossimo anno. Ma ci sarà bisogno di qualcosa che la quale sostituire la legge che ha creato negli ultimi quattro anni molte discussioni.

Sarà introdotta la Mia, Misura di Inclusione Attiva. Secondo l’obiettivo del governo saranno destinare più risorse ai nuclei familiari numerosi e meno ai single, in modo particolare a chi è in grado di lavorare. L’esecutivo ha infatti dichiarato subito dopo l’insediamento che bisogna distinguere tra i cittadini che devo avere il sussidio perché impossibilitati a svolgere un lavoro e chi invece può.

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Per le famiglie numerose dai prossimi mesi l’Isee dovrebbe considerare anche l’apporto dell’Assegno Unico e Universale per i figli. Sono queste dunque le categorie che dovrebbero ottenere più soldi.

Il Reddito di Cittadinanza prevedeva anche il contributo per l’affitto che sarà rivisto. La ministra del Lavoro Marina Calderone dice che andrà a chi ne ha davvero necessità, come le famiglie con figli e over 60.

Al di là dei problemi del RdC, delle frodi e delle ingiustizie create in alcuni casi, è innegabile che è un’àncora di salvataggio per molti cittadini. Tra le diversi aspetti che non hanno funzionato bene, da sottolineare il sistema della domanda-offerta attraverso i Centri d’impiego. Inoltre l’eterno dibattito che ha al centro la volontà di tanti di preferire il Reddito a un lavoro. Non si può non considerare che tra contratti precari, ai limiti della legalità e impieghi che tali non possono essere definiti perché a nero, è ovvio che molti preferiscono il sussidio fino a quando non ci sarà la possibilità di un lavoro in regola.

Meno soldi ai single

Secondo la relazione tecnica alla manovra economica, i beneficiari del reddito di cittadinanza in grado di prestare attività lavorativa sono 404mila. Di questi buona parte (300mila, il 75%) è single. Per favorire il loro ingresso nel modo del lavoro si sta lavorando a una nuova piattaforma digitale in grado di incrociare domanda e offerta.

È opinione del governo che chi è in grado di lavorare deve essere messo in condizione di farlo, in modo che il prima possibile possa uscire dalla misura. In tre anni, secondo la ministra Calderone, la misura è costata 25 miliardi di euro. Soldi spesi senza far diminuire la povertà o favorire davvero l’occupazione.

Gli importi della Mia

Con la Mia chi saranno i beneficiari? I nuclei con Isee fino a 7.200 euro (dunque non più 9.360 euro). Alle famiglie con all’interno persone non occupabili, ovvero un minorenne, un anziano o un disabile, sarà erogato un assegno di 500 euro. Durerà per 18 mesi, per un massimo di 6mila euro all’anno.

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Per i nuclei familiari invece in grado di lavorare (questa sarà una distinzione importante), l’assegno mensili sarà di 375 euro per un massimo di 4.500 euro per 12 mesi.

 

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