Pensioni INPS, tutti i dettagli per la nuova domanda di Quota 103

Sembra ad un vicolo cieco la riforma delle pensioni che ha in anima il Governo Meloni, con una succosa eccezione: quota 103. I dettagli

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Quota 103 (Foto Twitter – bonificobancario.it)

3496, Tremila-quattrocento-novantasei. Sapete cosa significa questo numero? Ebbene signore e signori della Corte, 3496 è il numero di settimane presenti in 67 anni di Vita. E sapete quanti sono 67 anni? Sono gli anni necessari per andare in pensione nel caso non siate stati così “fortunati” da iniziare a lavorare prima dei 19 anni.

Se invece avete avuto modo di mettere da parte un intero anno di contributi prima appunto di quel famoso 19° anno di età siete a cavallo. Perché in questo caso avrete diritto ad andare in pensione prima dei 62 anni. A patto però che abbiate raggiunto un’anzianità contributiva di 42 anni per gli uomini e 41 anni per le donne. Nella nuova legge di Bilancio varata dal Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’anno 2023 è, infatti, presente, in via sperimentale, la nuova cosiddette Quota 103.

Formula che prevede, appunto, questa forma di agevolazione. I sindacati stanno in questo esatto momento trattando con lo Stato per ridiscutere alcune parti della legge Fornero compreso questo dettaglio.

Quota 103, ecco come fare domanda all’INPS

L’accordo si sarebbe dovuto chiudere entro l’aprile 2023 ma ad oggi, il governo non sembra avere tempo per rispondere. Si fatica a trovare una data per il prossimo incontro. Incontro che sembrerebbe però essere quello più importante, quello decisivo insomma. Quello dove si scoprono le carte in tavola e si prendono i reali accordi.

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È necessario in quel contesto rivalutare il Piano pensionistico dei lavoratori italiani. Tanti anziani non hanno modo di andare in pensione e tanti giovani non hanno modo di lavorare. L’intero sistema andrebbe ridiscusso ma non se ne trova il tempo e probabile non se ne ha ancora nemmeno la forza. È un cane che si morde la coda.

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In maniera incredibile rischia di tornare utile perfino la legge Fornero, per quanto poco attenta a molti bisogni, ai suoi momenti di gloria. Momenti in cui ad esempio dà importanza all’impatto fisico di molti lavori di logoranti, e che quindi permette a chi vive in queste fasce di lavoratori, di avere una riduzione dei contributi minimi. Ma purtroppo gli esempi simili non sono tanti. Ma meglio pochi che nessuno

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