Pensioni, rivalutazioni tagliate: chi ha preso meno soldi

Pensioni, con le rivalutazioni alcuni titolari dell’indennità si sono trovati ben 340 euro in meno sul cedolino

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Come ogni anno anche il 2023 è cominciato con i nuovi calcoli sulla pensione per via della rivalutazione. Parliamo di quel meccanismo che considera l’inflazione (alle stelle in modo particolare negli ultimi mesi del 2022) e dunque mette più soldi nelle tasche dei pensionati.

Purtroppo però non c’è solo la novità degli aumenti ma anche il contrario. Alcuni pensionati sul cedolino riceveranno ben 340 euro in meno. Vediamo nei dettagli di cosa si tratta.

Pensioni inferiori di 340: per chi e perché

Assieme a indennità mensili più alte, paradossalmente, ci sono stati vari tagli che stanno facendo molto discutere. Un’ulteriore penalizzazione considerando che con la pandemia e gli aumenti energetici, proprio i pensionati sono stati già molto penalizzati. La rivalutazione in base all’inflazione, infatti, è chiaramente insufficiente considerando che in alcune zone del Paese un chilo di pane costa oltre 3 euro.

Secondo uno studio della Uilp, Unione italiana lavoratori pensionati, alcuni stanno percependo 340 euro in meno, come risulta anche dal cedolino mensile.

Motivo? Per alcuni importi la Legge di Bilancio prevede il taglio della rivalutazione. Gli assegni di chi percepisce almeno quattro volte il trattamento minimo (quindi circa 2.100 euro lordi) sono saliti meno del previsto e così a scalare per i redditi più passi.

La Uilp ha sottolineato che la flessione va 15% al 68%, penalizzando circa 3,5 milioni di pensionati, ossia il 28% del totale di chi riceve un assegno previdenziale. La perdita del valore è stato calcolato confrontando gli importi con quelli del 2011-2012.

Una pensione che nel 2011 era di 1.500 euro lordi mensili nel 2022 ha un valore inferiore di circa 58 euro. Ogni anno la riduzione del potere d’acquisto è di 760 euro.

Per quanto riguarda il 2023, si prende ad esempio una pensione da 2.500 euro. In un anno ogni mese si sono persi 2.500 euro. Se l’importo mensile sale a 3.000 euro, nell’anno in corso la perdita di potere d’acquisto corrisponde a 92 euro al mese, dunque circa 1.200 in un anno.

Più aumenta l’importo mensile e più sono grandi i tagli causati dalla rivalutazione. La pensione è più “basse” in particolare per quei pensionati che percepiscono più di quattro volte il trattamento minimo. Parliamo dunque di chi ogni mese viaggia sui 2.100 euro circa. Sono questi che hanno 340 euro in meno ogni mese. A proposito di cedolino, in questo articolo ricordiamo come si calcolano le trattenute.

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