Truffa sulla Carta di Credito, la sentenza che cambia lo scenario

La Corte di Cassazione chiarisce lo scenario rispetto alle responsabilità degli esercenti nel caso dalla truffa con carta di credito.

La Corte di Cassazione, l’ultimo ed inappellabile grado di giudizio dell’Ordinamento italiano ha, di recente, emesso una sentenza molto particolare. Ma molto importante. Una sentanza che, nelle intenzione dei giudici dell’Alta Corte, dovrebbe servire da monito a tutti gli esercenti che normalmente utilizzano il Point Of Sale, il popolare POS. Per scoprire i dettagli della sentenza vi consigliamo di indagate con noi nell’articolo a seguire.

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Truffa Carta di Credito (Foto Twitter – bonificobancario.it)

La recente sentenza della Corte di Cassazione, più nello specifico la numero 19400 del 2023, ha fornito un risultato particolare, certamente non quello sperato dell’esercente che era arrivato fino a quel grado di giudizio, con scopi oggettivamente diversi dai risultati ottenuti. Ma cosa è successo? Vediamolo nel dettaglio. Tempo prima, si era presentato un individuo nel suo negozio e aveva, come di consueto, pagato tramite carta di credito e quindi a mezzo POS.

Carta di Credito, l’Alta Corte chiarisce sulla truffa online

La parte spiacevole della vicenda arriva però ora. La carta di credito utilizzata dall’individuo, è risultata poi in seguito non essere la sua. Il titolare era differente. La carta di credito utilizzata dalla persona che aveva compiuto l’acquisto, era stata clonata. L’acquisto risultava essere un illecito.

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Truffa Carta di Credito: Corte Costituzionale (Foto Twitter – bonificobancario.it)

In seguito, il proprietario del negozio è stato portato davanti alle forze dell’ordine e poi nei vari gradi di giudizio  per chiarire i movimenti di questa carta avvenuti nel suo negozio. Ma è venuta fuori una parte poco piacevole per quest’ultimo. Si è scoperto che sullo scontrino POS non erano state annotate le generalità del cliente. Ma è noto che, la mancata annotazione di queste specifiche generalità degli acquirenti, costituisce purtroppo un inadempimento dettato dalla negligenza del titolare del negozio.

Essenzialmente, la Corte di Cassazione si è espressa in maniera netta e concisa. L’esercente che, sullo scontrino POS, non annota le generalità della carta del cliente. Carta con la quale avrebbe ricevuto la somma in denaro per la transazione economica, non può vantare poi l’accredito della somma. Senza dati non vi è prova che la transazione sia avvenuta. Poco importa che la carta di credito fisse stata clonata. La mancata diligenza nel controllo di questo commerciante ha portato il ricorso all’autorità giudiziaria che poi con gli esiti che vi abbiamo descritto.

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