Lavoro, il cambiamento è dietro l’angolo: i dati incredibili di una ricerca

Una ricerca mette a fuoco come cambia il mondo del lavoro dopo la pandemia da coronavirus e quali offerte avranno successo

Un recente studio afferma che una grandissima parte dei lavoratori italiani ha intenzione di lasciare il lavoro nei prossimi dodici mesi. Ed in un mondo dove trovare lavoro è così complicato, non possiamo fare altro che andare a capire le motivazioni di questa drastica scelta.

Lavoro (Foto PxHere) - bonificobancario.it 20230830
Lavoro (Foto PxHere) – bonificobancario.it

Il Global Re:work Report 2023 di Kelly, ha esposto dati assurdi. In molti si aspettavano una tendenza verso questa situazione, ma in pochi pensavano che i numeri sarebbero poi stati veramente questi. In breve, questo studio ha fatto emergere una reale e potente insoddisfazione dei lavoratori, nei confronti dei loro datori di lavoro. Ma anche della bassa qualità della vita che percorrono, in base alla posizione lavorativa nella quale sono costretti.

Lavoro, come cambia il mondo delle offerte

Il 33% dei lavoratori italiani, infatti, afferma di riflettere seriamente sulla possibilità di lasciare il posto di lavoro da qui ad un anno. Dopo la pandemia da coronavirus Covid-19, la gente ha sperimentato interiormente dei grandi cambiamenti. Questi si sono sviluppati nel tempo e ad oggi, anche se con molte difficoltà, lo Stato italiano è sulla via di dare molto più valore alla salute mentale oltre a quella fisica.

Lavoro, brainstorming (Foto PxHere) - bonificobancario.it 20230830
Lavoro, brainstorming (Foto PxHere) – bonificobancario.it 20230830

I lavoratori del futuro, quindi, hanno a cuore la propria testa e il lavorare non solo a favore delle entrate economiche. Ma anche in favore del benessere psico-fisico. E una grande fetta dello studio afferma di non sentire l’interesse da parte del datore di lavoro, su questa realtà. Operano giornalmente il minimo contrattuale, in attesa di poter lasciare per inseguire orizzonti migliori. Ma attenzione, l’Italia non è solo insoddisfatta e alle prese con mestieri che non la raffigurano.

L’Italia, secondo lo studio, ha anche validissimi Dedicated Performer. Individui qualificati che scelgono non sono di rimanere in Italia, ma anche di rimanere sul luogo di lavoro che hanno trovato, con lo scopo di sviluppare le proprie competenze. Questa realtà è quella che permette poi alle aziende di svilupparsi. Con l’interesse nei confronti del lavoratore è necessario e va manifestato, facendo vedere che si ha a cuore la propria salute mentale e fisica

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