Digital Divide, un freno per l’economia di mezzo Mondo: i numeri

Il Digital Divide è una delle maggiori causa della crisi economica. Ecco i motivi del ritardo e i numeri del danno alla produttività

Ormai ne siamo tutti estremamente coscienti, viviamo in una società iperconnessa. L’accesso ad internet è ormai una realtà per la quasi totalità della popolazione mondiale. Un grande aumento è stato innescato di recente. La pandemia globale nata dalla diffusione del virus Sars COV-2, altrimenti noto come Covid-19, ha segnato una svolta. Una delle tante ovviamente, ma soprattutto una delle poche utili.

Digital Divide (Creative Commons) - bonificobancario.it 20230918
Digital Divide (Creative Commons) – bonificobancario.it

L’emergenza globale ha costretto il mondo a chiudersi dietro una porta. L’impossibilità di uscire ci ha costretti a cercare il mondo in maniera diversa. È stato infatti proprio nel 2020 che abbiamo registrato il più alto aumento delle persone connesse ad internet da moltissimi anni. Ad oggi circa un terzo della popolazione mondiale può vantare una connessione stabile. Il mondo è interconnesso, non solo l’accesso ad internet è disponibile ad un numero così alto di persone.

Digital Divide, i numeri di un disastro annunciato

La possibilità di essere connessi, di avere un accesso semplice al resto del mondo, rende la vita delle persone più sicura, più stabile. Internet permette di studiare, di lavorare, di avere libero accesso a miliardi di informazioni. Resta ancora il problema però del restante terzo della popolazione mondiale non connesso. 2,6 miliardi di individui che non dispongono di infrastrutture essenziali per l’aggancio ad una connessione stabile.

Digital Divide, money (Creative Commons) - bonificobancario.it 20230918
Digital Divide, money (Creative Commons) – bonificobancario.it

La lentezza con la quale questo numero diminuisce inoltre, probabilmente non permetterà il raggiungimento di un obbiettivo posto non solo a livello europeo, ma a livello globale. La connettività disponibile per il 100% della popolazione mondiale. Quindi comprendendo anche paesi relativamente meno sviluppati, zone dove la creazione delle infrastrutture necessarie è resa più complicata dalla morfologia del territorio e altre problematiche analoghe. Il tutto entro però la data del 2030.

Con l’impennata avvenuta nel 2020 si pensava che il raggiungimento entro quella specifica data non fosse un’idea impossibile. Purtroppo, però poi la situazione si è relativamente ristabilizzata. Dal 2022 al 2023, i numeri dei non connessi, è sceso a 2,6 sì, ma da un molto vicino 2,7 miliardi. Il che è significativo, ma non basta a raggiungere l’obbiettivo prefissato. Si continuerà ad investire per questo risultato però, perché la sicurezza dell’interconnessione è un diritto che tutto il mondo dovrebbe avere

Impostazioni privacy