Buste paga, arrivano gli aumenti: a chi e di quanto

Saranno migliaia i lavoratori che vedranno registrare all’interno delle proprie buste paga degli aumenti: ma perché? E soprattutto di quanto?

Euro
(analogicus – Pixabay)

La notizia di un aumento nelle buste paga, soprattutto considerato il momento, è una notizia di certo che allieterà numerosi lavoratori. A partire dal mese di ottobre e fino alla fine del 2022, infatti, vedranno rimpinguate le proprie tasche.

Ma questo incremento, a chi spetta? E soprattutto a quanto ammonta? Ci sono degli specifici requisiti che i lavoratori dovranno possedere?

Aumento buste paga: novità in arrivo per i lavoratori

Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Getty Images)

All’esito dell’ultimo Consiglio dei Ministri, tenutosi lo scorso 19 ottobre, dopo il quale è stato inoltrato a Bruxelles il piano programmatico della prossima legge di Bilancio, è emersa un’importante novità che riguarderà numerosi lavoratori.

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Il Governo ha reso noto che la priorità sarebbe quella di effettuare, riporta la redazione di Trendonline, ingenti investimenti a favore dei lavoratori. Ed è proprio su questa scia che – una volta approvata la finanziaria- in tanti potrebbero vedere un aumento all’interno delle proprie buste paga. Ma come? In primis, con l’introduzione dell’assegno unico universale e poi con il taglio del cuneo fiscale.

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Con la nuova Legge di Bilancio – inoltre- l’intento è quello di ottenere una riduzione delle tasse, soprattutto per i ceti medi. Circostanza che quindi, associata agli aumenti, sarà di certo un plus per i lavoratori italiani. Infine, l’Esecutivo capeggiato dal premier Mario Draghi sarebbe a lavoro anche per introdurre nuovi ammortizzatori sociali che offrirebbero – dato lo stato attuale- un ulteriore supporto.

C’è da precisare, però, che già nel corso del 2021 i lavoratori italiani hanno visto una leggera crescita delle proprie finanze e ciò tramite il cosiddetto Bonus Irpef nonché con tutte le misure previste dal Governo Conte per far fronte all’emergenza. Non solo, ad essere rivisti anche alcune parti dei CCNL. Numerosi i cittadini che, a seguito di tali manovre, hanno ricevuto degli aumenti.

Purtroppo, però, non tutti potranno giovare della lieta novità. L’assegno Unico ad esempio sarà rivolto solo a cittadini con età inferiore ai 21 anni. Anzi, è possibile che alcune categorie di lavoratori saranno penalizzati. Stando a quanto riporta Trendonline che a sua volta cita Il Sole 24 Ore, il rischio è che con l’assegno unico l’Inps non sarà in grado di erogare le somme in tempi brevi. Prima dell’introduzione di questo strumento era il datore di lavoro a pagare e riconoscere queste agevolazioni in busta paga.

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