Bonus animali domestici: a quanto ammonta e quali spese copre

Coloro i quali posseggono animali domestici potranno usufruire di un particolare bonus che gli consentirà di coprire il costo di alcune spese.

Cane
(Chiemsee2016 – Pixabay)

Con la Legge di Bilancio 2021 il Governo ha rifinanziato il cosiddetto bonus animali domestici. Una scelta che di certo ha tenuto conto delle inclinazioni degli italiani, i quali dall’inizio della pandemia ad oggi hanno fatto registrare un aumento di adozioni. L’agevolazione prevista potrà essere richiesta una sola volta e consiste in una detrazione fiscale del 19%. Ma per quali spese? Come richiederla?

Bonus animali domestici: tutto quello che c’è da sapere

Gatto
(Andreas Lischka – Pixabay)

Il bonus animali domestici si concretizza in una detrazione fiscale pari al 19% sulle spese veterinarie che i padroni sostengono. Questo ad una condizione, che tutto quanto sborsato sia stato fatto in maniera tracciabile.

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Questo bonus era già stato attivato lo scorso anno, ma a differenza del 2020 adesso è stato disposto un aumento del tetto massimo delle spese detraibili. Si è passati, infatti, a 550€ a fronte di 500€.  La franchigia, invece, resta sempre 129,11€. Come anticipato, essendo detraibili fino al 19% ed essendo fissata questa franchigia il rimborso massimo, riporta Il Giornale di Sicilia, sarà di 80€.

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A titolo esemplificativo: una famiglia che ha speso per il proprio animale domestico 550€, a questa somma andrà sottratta la franchigia. Sulla differenza, ossia 420,89€, andrà calcolata la detrazione del 19% che tradotto significa 79,96€ ossia il rimborso massimo ottenibile usufruendo di questo bonus.

Le spese per cui può essere richiesta l’agevolazione, come anticipato, sono quelle per visite specialistiche, esami, acquisto di medicine ed interventi chirurgici.

Per poter presentare la domanda è necessario che ricorrano diversi requisiti. Il primo essere cittadini italiani e residenti nel Bel Paese. Il secondo è quello di aver effettuato tutti i pagamenti con modalità comprovabili (bonifico, assegno), escluso dunque il contante. Se si parla di cani, il proprietario dovrà altresì esibire il certificato di iscrizione all’Anagrafe apposito, nonché tutta la documentazione riguardante il microchip. Se si parla di gatti, invece, il padrone dovrà fornire i documenti di adozione o d’acquisto. Anche per i piccoli felini, bisognerà allegare il carteggio del microchip.

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