Prezzo delle bollette troppo alto: la soluzione del Governo

I prezzi in bolletta salgono sempre di più, bisogna trovare una soluzione: quale? Ecco a cosa sta lavorando il Governo

Bollette
Prezzo delle bollette (contrastwerkstatt – Adobe Stock)

In questo ultimo periodo il prezzo delle bollette sta crescendo sempre di più e gli italiani sono molto preoccupati. Il Governo sta lavorando per cercare di trovare una soluzione che possa limitare un ulteriore aumento.

Per il momento è in ballo l’ipotesi che il prezzo del gas si possa presentare almeno per tutto il 2022, senza escludere a priori il 2023. Quindi, cosa bisogna fare?

Bollette in aumento, un nuovo progetto in arrivo

Bolletta Enel con amara sorpresa
Bolletta Enel (Foto dal web)

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Affinché si possa tutelare e aiutare i cittadini che oggi si trovano a pagare delle bollette assurde, è in ballo una possibilità che consiste nell’aumentare l’estrazione di gas dai giacimenti italiani, senza nuove trivellazioni, così da ridurre sia gli acquisti dall’estero e mantenere costante il volume dei consumi.

Il progetto è stato ideato inizialmente dai settori dell’industria a maggiore consumo di energia, cemento, acciaio, ceramiche, ma negli ultimi tempi anche il Governo ha analizzato il piano così da poterci lavorare e trovare una soluzione.

Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico, i giacimenti italiani erano circa 20 miliardi di metri cubi all’anno all’inizio del secolo, poi il loro contributo è calato sotto i 13 miliardi nel 2004 e si è ridotto a quattro miliardi di metri cubi l’anno scorso.

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Successivamente il dato del gas naturale d’importazione è salito ma il Paese ha iniziato a consumare sempre di meno. Per l’anno in corso, l’Italia comprerà circa 70 miliardi di metri cubi dall’estero, precisamente dalla Russia, Algeria, Norvegia, Olanda, Libia e Qatar e Azerbaigian, sono previsti i volumi del 13% superiori a quelli del 2003.

L’obiettivo del progetto è quello di sfruttare i giacimenti già attivi così da limitare le tensioni di mercato e di ridurre le emissioni di CO2 prodotte nei tragitti percorsi per importare la materia prima dai Paesi sopra citati.

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