Superbonus 110%, drastiche scelte del Governo per salvare la credibilità della misura

Il Governo starebbe cercando di salvare l’integrità del Superbonus 110% mettendo in atto misure che scongiurino il rischio frodi.

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Il Superbonus 110% è stata una delle misure messe in campo dal Governo che pare abbia raccolto il maggior numero di consensi. Un modo non soltanto per portare avanti un progetto di ecosostenibilità, ma anche quello di efficientamento del patrimonio immobiliare italiano storicamente precario.

Eppure, attorno all’agevolazione sono sorte non poche criticità che l’Esecutivo adesso starebbe cercando di eliminare per salvare la misura.

Superbonus 110%, le mosse del Governo per non far perdere di credibilità la misura

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(Schluesseldienst – Pixabay)

La notizia della proroga del Supoerbonus 110% è stata accolta con entusiasmo. Se per le villette resta ancora il punto di domanda dell’applicazione del tetto Isee, fatto sta che comunque l’agevolazione continuerà ad essere fruibile anche dopo il 2022.

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Non mancano però punti critici che urgono una rapida risoluzione. In primis, obbiettivo primario del Governo sarebbe quello di non far perdere credibilità alla misura intensificando le attività di controllo e scongiurando possibili frodi. Per tale ragione, riporta TgCom24, a breve dovrebbero essere varate delle misure che saranno inserite nella Legge di Bilancio.

Il primo problema a cui far fronte è l’esponenziale aumento del costo degli interventi. Si sarebbe, infatti, rilevato come spesso le fatture riporterebbero degli ammontare esorbitanti. Con ogni probabilità, per arginare il fenomeno, saranno inseriti dei prezziari a cui bisognerà attenersi.

Un’altra possibile soluzione per arginare le frodi potrebbe essere quella di eliminare cessione del credito e sconto in fattura qualora venissero rilevati dei profili cosiddetti di rischio. Secondo una prima ipotesi, riporta TgCom24, l’Agenzia delle Entrate potrebbe mettere in stand-by per un mese quelle comunicazioni di cessione del credito qualora rilevasse delle situazioni di rischio. Una volta decorso questo termini, e non riscontrata alcuna anomalia, di procederà con l’efficacia.

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Quanto al visto di conformità, quest’ultimo potrebbe essere esteso anche nel caso della scelta di portare in detrazione il credito in sede di dichiarazione. Un’estensione dell’obbligo in sintesi.

Ultima misura potrebbe essere l’allungamento fino al 2024 per cessione e sconto in fattura per Sismabonus ed ecobonus. Quanto al superbonus è bene ricordare che dopo il 2023 non si parlerà più di 110% ma le percentuali andranno man mano a scendere prima passando al 70%, poi al 65%.

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