Pericolo truffa: messaggio con richiesta d’aiuto da parte di un familiare. Come smascherare i malfattori

Pericolo truffa: la storia di un’astuta signora britannica che si è accorta immediatamente di essere sotto attacco di un truffatore via Whatsapp

Truffa su Whatsapp
Truffa su Whatsapp – Foto da Pixabay

“Ho bisogno del tuo aiuto” – un messaggio che sicuramente nessuno può ignorare, in particolar modo se proviene da una persona cara.

Leggi anche >>> Attenzione, nuova truffa sul cellulare. Arriva con una notifica di messaggio vocale, cosa c’è da sapere

Tuttavia, alcuni tentativi di truffa vanno a segno proprio facendo leva sulla nostra emotività. Non è caduta nel tranello una signora britannica di nome Lesley Nuttrall che, come riporta il prestigioso The Sun, ha sventato una situazione criminosa ai suoi danni e ha preventivato eventuali futuri raggiri nei confronti di altre persone.

Pericolo truffa: il messaggio su Whatsapp che dovete sempre verificare

Truffa su Whatsapp
Truffa su Whatsapp – Foto da Pixabay

Una storia incredibile arriva direttamente dal Regno Unito dove una signora di nome Lesley Nuttrall si è vista recapitare un messaggio sul proprio account su WhatsApp.

Il mittente era la propria figlia (o almeno così diceva di essere) che scriveva: “Ciao mamma, questo è il mio nuovo numero, salvalo. Il mio telefono si è rotto, puoi chiamarmi e scrivermi su questo?”.

Con questa scusa le ha chiesto, inoltre, se poteva darle aiuto; aveva bisogno che saldasse urgentemente una bolletta 1200 sterline (poco più di 1400 euro) al suo posto poiché il suo servizio bancario online non avrebbe registrato il nuovo numero per almeno 48 ore.

La signora Lesley Nuttrall è stata subito sospettosa. Lei e la figlia di solito si scambiano messaggi sull’applicazione Messenger, mai tramite WhatsApp. Ha chiamato la ragazza per avere conferma dei suoi dubbi: in effetti non aveva scritto assolutamente nulla alla madre. Si trattava di un tentativo di truffa.

La signora Nuttrall si è presa un po’ gioco del malfattore rispondendo così: “Posso darti 0.33 centesimi e se sei in grado di dirmi il tuo secondo nome ti do il resto”.

Leggi anche -> Superbonus 110%, drastiche scelte del Governo per salvare la credibilità della misura

Avrebbe potuto cancellare il messaggio e dimenticare la faccenda ma così non è stato. “Avrei potuto insultarli ma poi sarebbero passati alla prossima vittima, sono persone cattive che truffano poveri innocenti” – ha detto.

Ha deciso così di denunciare l’incidente alla polizia e ha condiviso la sua esperienza affinché altri non cadano vittime di truffe simili.

Impostazioni privacy