Truffa in Bitcoin. Una donna ha perso migliaia di euro, soldi che servivano per curare un cancro

Truffa in Bitcoin. La tragica storia di Jane Evans, un’ex musicista britannica che ha perso un’ingente somma di denaro che le serviva per curare il cancro

Truffa
Truffa (Pixabay)

Una donna di 71 anni, Jane Evans, musicista in pensione che risiede nel Galles del Nord, ha perso un’ingente somma di denaro poiché è caduta vittima di una truffa on-line.

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La signora Evans non ha una pensione privata poiché risulta essere stata una libera professionista a basso reddito. Aveva messo da parte solo una piccola quantità di risparmi, non sufficienti a coprire le spese per un trattamento specialistico di cui aveva bisogno a causa di un cancro e che il Servizio Sanitario Nazionale britannico non forniva gratuitamente. Per questo motivo aveva chiesto in prestito anche denaro ad amici e familiari.

Truffa in Bitcoin: il destino sventurato della musicista Jane Evans

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Truffa (Pixabay)

Jane Evans sperava che, investendo in Bitcoin, sarebbe stata in grado di guadagnare denaro per poter ripagare i prestiti che aveva contratto con persone a lei care.

Tuttavia, qualcosa è andato terribilmente storto. La donna si è interessata sempre di più al mercato dei Bitcoin. Alla popolare rivista “The Sun” ha detto: “Sapevo che investendo 30 mila sterline l’anno (36mila euro) avrei potuto ricavarne 300 mila (355mila euro)”.

La sua idea era quella di “giocarsi” all’inizio solamente 1.000 sterline, al massimo 1.500. Era convinta che se le avesse lasciate a maturare, nel giro di dodici mesi avrebbe potuto ricavarne dieco volte tanto. Si è affidata alla piattaforma di trading chiamata Trader Pros.

La società le ha imposto di creare un portafoglio crittografico, suggerendole di immettere all’inizio solamente 250 sterline per avere un assaggio dei guadagni che avrebbe potuto ricavare.

Nel giro di poco tempo ha visto accrescere il suo investimento di 100 sterline. Non era altro che uno specchietto per le allodole. Jane Evans immaginava che la società a cui si era affidata fosse legittima e le dava sicurezza.

Successivamente è stata contattata anche da un account manager che voleva sapere di più riguardo i suoi beni, la sua pensione e sui soldi di proprietà del marito. Era un modo per chiederle di investire sempre più denaro. La donna si sentiva eccitata e riteneva che presto sarebbe stata in grado di mettere abbastanza denaro per la sua terapia contro il cancro a cellule dendritiche.

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Quando si è resa conto che la società stava scambiando i suoi soldi usando una strategia pericolosa e ad alto rischio chiamata leverage o margin trading, ha cercato di ritirare il suo denaro. I soldi investiti inizialmente hanno iniziato a calare sempre di più. Si è scoperto che la piattaforma a cui si era rivolta non era regolamentata e aveva sede in Cina.

Ormai purtroppo per Jane era troppo tardi. L’account manager che l’aveva contattata l’ha bloccata su tutti i suoi canali di comunicazione. La donna ha rivelato di non avere alcuna speranza di riavere i soldi indietro.

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