Aumento degli stipendi, la norma inserita dal Governo Draghi nella Manovra

Il Governo Draghi ha inserito nella Manovra una norma che prevede l’aumento degli stipendi massimi dei dirigenti all’interno della pubblica amministrazione.

Ufficio
(LEANDRO AGUILAR – Pixabay)

Prima di questa norma, gli stipendi massimi dei dirigenti della pubblica amministrazione non potevano superare la soglia dei 240mila euro. Da oggi, con l’inserimento nella legge di bilancio, il tetto sarebbe stato abolito.

Stipendi dirigenti della pubblica amministrazione: abolito tetto massimo

Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Getty Images)

Potrà essere sforato il tetto massimo degli stipendi di 240mila euro per i dirigenti della Pubblica Amministrazione. Questo, riporta Fanpage, quanto previsto da una norma inserita nella manovra di bilancio all’ultimo secondo.

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A partire dal prossimo anno, quindi, dirigenti, manager e coloro i quali occupano ruoli al vertice nei Ministeri potranno superare la soglia sino ad ora imposta. La norma ha già avuto il placet del Senato e passando il vaglio della Camera diverrà definitiva.

Il limite dei 240mila euro venne inserito nel 2014 ed avallato dalla Corte Costituzionale tre anni dopo. L’intento era quello di calmierare gli stipendi nel pubblico, tuttavia secondo alcuni avrebbe avuto solo l’effetto di non premiare effettivamente le persone capaci e soprattutto avrebbe precluso la possibilità di assumere professionisti le cui competenze avrebbero potuto essere un fiore all’occhiello per la PA.

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Non solo, un’altra criticità riscontrata sarebbe stata quella di non distribuire equamente gli stipendi in base alle effettive responsabilità dettate dai diversi ruoli. A voler l’abolizione del limite Antonio Naddeo, Presidente dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni).

Il Governo, alla luce di tutte queste censure, avrebbe deciso di compiere un “colpo di coda” inserendo la norma abolitrice all’interno della Manovra. Nel testo si leggerebbero anche le modalità, riporta Fanpage, con cui dovrebbero avvenire gli adeguamenti ossia seguendo l’indice Istat il quale raffronta diverse tipologie di emolumenti (si veda stipendi dei professori, ruoli apicali nelle forze dell’ordine, diplomatici). Secondo una prima proiezione nel 2022 quello che fu il tetto si innalzerà 3,78%.

Le modalità di inserimento in Manovra, però, è quasi certo che susciteranno non poche polemiche. Soprattutto perché la bozza era stata epurata da questa norma, poi reinserita con un maxiemendamento approvato nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre.

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