Ancora infuocata la questione sull’aumento dei prezzi dei carburanti. L’Europa sembra non riuscire a trovare una soluzione soddisfacente per tutti, ma ci sono delle possibilità che intanto potrebbero regalare un po’ di sollievo al nostro Paese.
La questione carburanti è ogni giorno più preoccupante. Le imprese non si possono permettere di sostenere i costi e quindi si rischia il blocco di ogni tipo di rifornimento con maggior preoccupazione per i generi alimentari.
Intanto si prospettano scioperi e disagi per quanto riguarda il settore dei trasporti e quindi la possibilità di trovare scarse risorse di ogni genere, dagli alimenti alle medicine e qualunque altro bene di consumo. A questo proposito il governo sta vagliando delle possibili soluzioni e per il momento le possibilità sembrano essere tre. Le possibili conseguenze di alcune però sembrano preoccupare in parecchi.
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Le soluzioni del Governo contro il rincaro carburante
Una prima opzione possibile da valutare per trovare il modo di affrontare delle spese altrimenti insostenibili è quella di una tassazione alle società del settore. Ovvero, la soluzione potrebbe essere obbligare le società del settore a pagare una tassa sugli extra profitti. Somme che entrerebbero nelle casse dello Stato e che verrebbero poi utilizzati per agevolare il costo delle bollette.
Altra soluzione sarebbe quella di imporre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia. Una soluzione che per avere senso pratico dovrebbe essere adottata anche da tutti gli altri Paesi o si correrebbe il rischio di essere gli unici a chiedere prezzi ribassati. In questo caso i fornitori si rivolgerebbero agli altri Paesi che invece possono pagare, quindi si tratta di una soluzione accettabile solo se adottata anche da tutta l’Europa.
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Infine la terza soluzione, quella che in diversi hanno già consigliato a gran voce, sarebbe quella di ridurre le accise. Sarebbe una soluzione che riguarderebbe solo il nostro Paese ma sarebbe immediata e comporterebbe subito un abbassamento del prezzo. Si parla di un risparmio di circa il 10% che non è certo da sottovalutare.