Pensioni e pignoramento: i limiti dell’Agenzia delle Entrate

Anche le pensioni possono essere oggetto di pignoramento dall’Agenzia delle Entrate, tuttavia esistono dei limiti che l’ente di riscossione non può oltrepassare.

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(Riccardo Antimiani – Ansa)

Contrarre debito con il fisco significa emissione di una cartella esattoriale che a sua volta si traduce in un pignoramento per il contribuente. Il compito di recuperare il credito in favore delle casse dello Stato è affidato all’Agenzia delle Entrate che può agire anche con provvedimenti sulle pensioni che non vanno esenti da procedure esecutive. Ma in questo caso ci sono limiti ben precisi da rispettare. Quali sono?

Pensioni e pignoramento: i limiti stabiliti dall’Agenzia delle Entrate per la riscossione di un debito

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(martaposemuckel – Pixabay)

Gli strumenti per recuperare un credito da parte della Pubblica Amministrazione sono molteplici. O meglio, affidato l’incarico di riscossione all’Agenzia delle Entrate quest’ultima avrà a disposizione numerose possibilità. Tra queste di certo il pignoramento delle somme che può avvenire anche sulle pensioni.

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In questi casi l’Agenzia si rivolgerà direttamente all’Inps la quale erogherà il dovuto al contribuente meno la quota mensilmente calcolata per appianare il debito. E proprio sull’ammontare massimo di questa quota che bisogna fare chiarezza.

Annualmente il tetto massimo di pignorabilità viene modificato in base a quella che viene identificata come soglia del cosiddetto “minimo vitale”. Una cifra che individua la somma bastevole ad una persona per poter condurre una vita dignitosa. Tale limite viene calcolato in base al valore dell’assegno sociale ed è pari ad 1,5 volte il suo valore, quest’anno pari a 468,10 euro. Ciò significa 702,15 euro.

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L’Agenzia delle Entrate, per il 2022 ad esempio, potrà pignorare solo le somme che eccedono i 702,15 euro. Il pignoramento, peraltro, può riguardare solo 1/5 di questa parte di pensione, ossia il 20%. Se però si tratta dell’ente di riscossione pubblico il limite è di un 1/10.

A titolo esemplificativo, prendendo per esempio in esame un assegno di pensione di mille euro il massimo pignorabile è di 30 euro per l’Agenzia delle Entrate.

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